vallo della lucania

Direttore del Parco nazionale In due per la poltrona di Ciao

VALLO DELLA LUCANIA. Potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni la decisione del presidente del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, sulla nomina del nuovo...

VALLO DELLA LUCANIA. Potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni la decisione del presidente del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino, sulla nomina del nuovo direttore facente funzione. I nomi in lizza sono quelli di Ernesto Alfano e di Gregorio Romano, rispettivamente responsabile dell'ufficio tecnico e responsabile del supporto area direzione. Era stato proprio quest’ultimo a presentare ricorso, nelle scorse settimane, al Tribunale di Vallo della Lucania che ha annullato la deliberazione del presidente dell’Ente Parco, con la quale erano state conferite a Giovanni Ciao, le funzioni di direttore facente funzioni.

Secondo l’avvocato di Romano «erano state illegittimamente conferite a Giovanni Ciao», che ricopriva la carica dal 10 ottobre scorso.

Ad oggi l’Ente si trova privo di tale figura. Da qui la decisione di Pellegrino di fare una nuova scelta. «Devo avviare - spiega - l’esame dei curricula dei responsabili di area per giungere la nomina al nuovo direttore facente funzione». «Quindi - evidenzia - per la terna dei nomi dei potenziali direttori da proporre al Ministero, aspettiamo la pubblicazione del nuovo albo dei direttori al fine di procedere alla scelta».

Ricordiamo che il consiglio direttivo deve produrre la terna dei nomi, tra coloro che ne hanno fatto richiesta, per proporla al Ministero dell’Ambiente cui spetta la decisione finale. Operazione questa rinviata già in due occasioni.

Questi i nomi di coloro che hanno presentato istanza: oltre ai due cilentani Domenico Nicoletti e Angelo De Vita, ci sono Antonio Bavusi, Giorgio Boscagli, Gennaro Esposito, Giovanni Buccomino, Giovanni Pellegrino, Raimondo Santacroce, Pietro Paolo Congiatu, Carlo Bifulco, Massimo Pecci, Angelo Donato, Franco Perco e Ciro Pignatelli.

Andrea Passaro

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