la vertenza multiservizi

Dipendenti senza stipendi e Piano: monta la protesta

I dipendenti della Multiservizi scrivono per la seconda volta al commissario Filippi per chiedere un incontro sul destino della società: «da mesi senza stipendi e senza sapere nulla del piano...

I dipendenti della Multiservizi scrivono per la seconda volta al commissario Filippi per chiedere un incontro sul destino della società: «da mesi senza stipendi e senza sapere nulla del piano industriale con la cassa integrazione che terminerà tra quattro settimane, non c’è più tempo» affermano i dipendenti. In attesa dell’incontro con il commissario, si riscalda il clima alla Multiservizi: «è da oltre un mese che abbiamo protocollato la richiesta di incontro senza risposta, giovedì è stata fatta una seconda richiesta scritta – spiega il rappresentate sindacale della Cisal, Guido Milione – siamo in cassa integrazione da settembre, tra quattro settimane terminerà ed ancora non sappiamo nulla del piano industriale».

Il sindacalista della Cisal parla anche dei mancati pagamenti delle mensilità dovuti dalla Società e dalla Regione per la cassa integrazione: «ho chiamato in azienda per sapere se stessero saldando il mese di luglio, mi hanno risposto di no – continua Milione – aspettiamo gli stipendi della Multiservizi e per giunta aspettiamo anche quelli della cassa integrazione».

I quindici dipendenti cassaintegrati da settembre non hanno ancora visto neppure un centesimo e sono a casa in attesa che venga presentato il piano industriale dall’amministratore unico, Sergio Antonini. L’esponente Cisal chiede di conoscerne i tempi di presentazione visto che al 31 dicembre, terminata la cassa integrazione dovranno rientrare in servizio: «all’indomani della riconferma da parte del commissario, Antonini aveva annunciato la presentazione del Piano in breve tempo, sono trascorsi due mesi ma del documento neppure l’ombra – continua Milione – di questo volevamo parlare al commissario, sul tavolo volevamo portare il futuro della Multiservizi e dei suoi dipendenti ma ad oggi ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta».

Angelica Tafuri