scafati

Dipendenti municipali in rivolta

Progetti obiettivo, l’ira dei sindacati: «Colpe scaricate sui lavoratori»

SCAFATI. Clima incandescente nel corso dell’assemblea dei dipendenti comunali, convocata dalla Rsu aziendale, alla quale ha preso parte anche il rappresentante sindacale della segreteria provinciale Cgil Fp, Giovanni Di Napoli. All’affollata platea, i tre rappresentanti aziendali Alfonso Rianna (Cgil), Giovanni Santonicola (Cisl) e Maria Bonaria Spiga (Uil) hanno sviscerato la delicata questione delle notifiche della messa in mora per i progetti obiettivo 2008. Dai dipendenti è stata espressa la necessità di un intervento tempestivo della Rsu, a loro tutela, nel ruolo di intermediazione con la parte pubblica.

La vicenda prende il via dalla nota inviata al Comune della Corte dei Conti che ha chiesto di attivare con urgenza le procedure della costituzione in mora nei confronti di 28 persone (componenti di giunta, dirigenti, membri del controllo di gestione e del nucleo di valutazione) che, ciascuna per il proprio ruolo, hanno partecipato al procedimento di approvazione, valutazione e liquidazione dei progetti obiettivo relativi al 2008 e che pertanto sono interessati ad un recupero. Nella nota si specifica che la costituzione in mora deve avvenire in 7 giorni per un importo complessivo di 488.426 euro, pari alle erogazioni effettuate. Vengono inoltre elencati nominalmente i soggetti coinvolti a cui l’Ente deve intimare la restituzione delle somme, ma non sono menzionati i dipendenti.

La diatriba scoppia quando l’Ente decide di notificare la messa in mora anche ai dipendenti che avevano partecipato al progetto obiettivo. Da qui la convocazione dell’assemblea e la richiesta della delegazione trattante con la parte pubblica, che è stata fissata per il prossimo martedì. Tutto nasce dall’indagine e dal relativo sequestro di documenti delle annualità 2008, 2009 e 2010 effettuato dalla Finanza a Palazzo Meyer.

Sebbene la messa in mora estesa ai dipendenti sia stata spiegata da Aliberti come un “atto dovuto”, il livello di tensione resta alto. Durissimo l’intervento in assemblea di Di Napoli: «I dirigenti e i politici sono i responsabili di quanto accaduto. I lavoratori hanno reso le prestazioni richieste dai dirigenti sulla scorta degli atti d’indirizzo della giunta. La messa in mora ai dipendenti va intesa come una presa di posizione dei dirigenti per garantirsi. A fronte di prestazioni rese nella correttezza istituzionale, i dipendenti non devono sapere se l’Ente o il dirigente abbiano ottemperato a quanto dovuto affinché loro possano percepire le somme stabilite. Il provvedimento difetta anche di alcuni requisiti tecnici. Martedì l’invito ai dirigenti sarà di revocare gli atti di messa in mora e poi di attivarsi presso la Corte dei Conti per cercare di fare luce sulla vicenda».

Maria Rosaria Vitiello

©RIPRODUZIONE RISERVATA