Dimissioni Carfagna, Cirielli: "Sono io la vittima"

Dopo la minaccia di dimissioni del ministro, il deputato e presidente della Provincia di Salerno si dice pronto a dimostrare di essere lui "la vittima di continui attacchi e delegittimazioni" sul piano politico;

• Salerno. Edmondo Cirielli non ci sta a passare per l’aguzzino di Mara Carfagna, dopo la minaccia di dimissioni del ministro e si complimenta ironicamente con Bocchino. «Bisogna riconoscere - ha detto Cirielli - che Italo Bocchino ha dimostrato tutta la sua arguzia».

• La vicenda delle presunte dimissioni del ministro Carfagna, «proprio ora che il nostro premier stava recuperando - riflette Cirielli - dimostrano quanto sia insidiosa l’azione del capogruppo di Fli per la tenuta del governo e la compattezza del Pdl».

• E il deputato e presidente della Provincia di Salerno si dice pronto a dimostrare di essere lui «la vittima di continui attacchi e delegittimazioni» sul piano politico;mentre su quello privato annuncia querele a chi ha «fatto becere illazioni sulla mia moralitá».Perché, «in quindici anni di specchiata carriera politica nessun’ombra ha mai messo in discussione la mia onorabilitá», dice ancora il presidente Cirielli.

• Né smentisce o ritiene inopportuno il suo rapporto col discusso coordinatore campano delPdl Nicola Cosentino. Anzi, ribadisce che nei suoi confronti c’è vera stima e gli è «leale», perché «dai tempi in cui era coordinatore regionale di Fi si è distinto per una cristallina condotta nei rapporti con me e con il partito», ha raccontato, «in questi anni il suo comportamento mi ha suscitato profonda simpatia, che si è trasformata in sincera amicizia». Ammette Cirielli di non conoscere le «le carte dei processi che lo vedono indagato» - tra le altre cose per concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi - ma «con il cuore e la logica sono portato a non credere a una sola delle accuse che gli vengono contestate», dice il presidente della Provincia di Salerno.

• Poi, parafransando la parabola evangelica citata anche da Ratzinger il giorno della sua elezione al soglio pontificio, si dichiara un «umile servitore nella vigna della Patria».E ribadisce di condividere i principi del Pdl avendo visto in Silvio Berlusconi «l’unica persona che poteva salvare l’Italia da forze conservatrici che, saldatesi con gli ex comunisti, ne pregiudicano lo sviluppo e il futuro».

• Ma Cirielli ne ha anche per il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca sulla questione del termovalorizzatore, perché «continua ad inondarci via etere con un cumulo di fesserie» e ora è rimasto «con le pive nel sacco», visto che col decreto del Governo «rimarrá tutto nelle mani della stessa persona: l’assessore Giovanni Romano».

• «Dietro le "solite delucate" - conclude Cirielli - il sindaco vuole nascondere l’ennesima brutta figura». (l.c.)

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