Dimezzati anche i contratti degli extracomuniticari

SALERNO. La crisi occupazionale in atto sul territorio provinciale non risparmia nemmeno chi, a Salerno, è arrivato da “fuori” per trovare un lavoro ed un futuro migliore. Nel 2012 le aziende della...

SALERNO. La crisi occupazionale in atto sul territorio provinciale non risparmia nemmeno chi, a Salerno, è arrivato da “fuori” per trovare un lavoro ed un futuro migliore. Nel 2012 le aziende della provincia salernitana interpellate, nel monitoraggio periodico di Unioncamere sulle previsioni di assunzione nei comparti dell’industria e dei servizi, hanno dichiarato che assumeranno, per contratti di lavoro non stagionali, la metà degli stranieri assunti l’anno scorso. Dai 680 del 2011, infatti, si è arrivati, quest’anno, a quota 310. Con un bilancio negativo di -370 unità che, di certo, non sorride né complessivamente al mercato del lavoro (che ha già previsto migliaia di assunzioni in meno, anche e soprattutto di giovani), né tantomeno ai processi di integrazione tra popoli diversi. La provincia di Salerno, con questo risultato, si colloca al 21esimo a livello nazionale tra le realtà territoriali che rinunceranno al maggior numero di manodopera straniera. A fare peggio di Salerno, in Campania, c'è solo Caserta, addirittura quarta a livello italiano, con un saldo negativo di 1.100 lavoratori stranieri (da 1.360 a 260). Le due province campane sono le uniche di tutto il centro sud a comparire tra i primi posti della classifica stilata da Unioncamere. Nonostante queste prospettive di certo non rosee, sta di fatto che la presenza di imprese "straniere" sul nostro territorio si fa comunque sentire: al 31 dicembre 2011 in oltre novemila compariva uno straniero nell'assetto societario.