«Difficile trovare lavoro Qui mancano gli sbocchi»

Seicento laureati all’anno di cui un centinaio salernitani: il settore è saturo «Andrebbero creati altri posti nelle case di cura o negli istituti penitenziari»

Seicento laureati all’anno in farmacia in Campania, un centinaio sono salernitani. Con questi numeri è difficile trovare lavoro, per cui il problema della disoccupazione si fa sentire anche tra i dottori in farmacia. Se un tempo questo sembrava un settore al riparo dalla crisi, oggi non lo è più. «Dal punto di vista occupazionale i concorsi rappresentano un’opportunità» spiega Rocco Somma, farmacista, consigliere dell’Ordine. Somma lavora come dipendente in una farmacia privata ed al concorso bandito nel 2013, ha partecipato: ha presentato infatti la domanda nei termini previsti ed ora è tra quelli che aspettano che la procedura venga rimessa in moto. «Sono state messe a concorso parecchie sedi - spiega Somma - Ogni sede può impiegare dai due ai tre dipendenti, questo dimostra che i concorsi sono una bella valvola di sfogo vista la drammatica situazione occupazionale dei farmacisti». «E’ chiaro che siamo arrabbiati per la situazione che si è creata in Campania - prosegue- Molti di quelli che partecipano puntano a migliorare la propria posizione. Bisogna dire però che da soli i concorsi non bastano. Noi come Ordine dei farmacisti abbiamo sempre cercato di chiedere oltre all’apertura di nuove farmacie territoriali, anche la creazione di altri posti di lavoro come i farmacisti nelle cliniche o negli istituti penitenziari. Solo così ci sarebbe un alleggerimento della situazione dei disoccupati. Le farmacie territoriali sono sature, non possono assorbire tutte le richieste di lavoro». Marcello Conte, oltre ad essere presidente di Federfama, è titolare di una farmacia ad Angri. Conosce bene il lavoro in farmacia e qual è la situazione occupazionale del settore. «Tra il concorso vecchio e il nuovo - spiega Marcello Conte - sono state messe a concorso 300 sedi di farmacie. Se si pensa che una farmacia deve avere almeno un collaboratore, significa sbloccare come minimo 600 posti di lavoro. Senza dubbio i concorsi rappresentano un impulso da un punto di vista occupazionale. La situazione è difficile anche nel nostro settore: ho ricevuto due curriculum in due giorni di persone che vogliono lavorare nella mia farmacia dove ho preferisco tenere sei persone in part time per fare lavorare tutti. La situazione del concorso bloccato è indegna di un paese civile, tutta colpa di burocrati che sono inamovibili». «Abbiamo iniziato a fare un censimento per monitorare i disoccupati - spiega Luisanna Pellecchia, vicepresidente dell’Ordine - Ogni anno molti colleghi si cancellano perché non riescono a pagare l’Enpas che è particolarmente esosa».©RIPRODUZIONE RISERVATA