Differenziata, Salerno è al top

Risultati positivi in tutta la provincia. Buonomo (Legambiente): «Ora il termovalorizzatore non serve»

Sono positivi i dati sulla raccolta differenziata diffusi ieri dall’Osservatorio provinciale. Seppur con diversi mesi di ritardo – otto per l’esattezza – i numeri fotografano una situazione davvero da primato in Campania. Le percentuali crescono di anno in anno. Il salto dal 2002 al 2011 è consistente (dal 14 al 55,44), e diminuisce anche la produzione dei rifiuti. Un dato, quest’ultimo, che ha fatto dire al presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, «che oggi il termovalorizzatore non serve più». Parole che sono suonate come musica per l’assessore all’ambiente del Comune di Salerno, Gerardo Calabrese, presente alla conferenza stampa convocata nella sede della polizia provinciale. In disaccordo l’assessore provinciale all’ambiente, Adriano Bellacosa. «Il termovalorizzatore serve – ha detto – Ci sono state numerose difficoltà, soprattutto di carattere giudiziario, ma la recente adesione della Provincia di Salerno alla stazione unica appaltante ci fa ben sperare». Bellacosa ha parlato di un impianto di capacità ridotte. Ma sarebbe antieconomico.

Tornando alla raccolta differenziata, la città di Salerno si attesta, anche quest’anno, al primo posto tra i Comuni con più di 25mila abitanti grazie al 68,33 per cento. Tra le grandi città bene anche Cava (66,85%) e Pontecagnano (55,99%). Tra i centri con una popolazione media, la palma va a Baronissi (67,2%) seguita da Nocera Superiore (65,8%). Terza Mercato San Severino, città guidata dall’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, che si attesta su una percentuale del 61,09%. Tra i primi dieci comuni, anche se con percentuali inferiori al 50 per cento, Scafati (46,56%), Angri (45,83%), Eboli (43,95%), Nocera Inferiore (41,13%), Battipaglia (35,16%) e Pagani (34,69%).

Altra classifica, altre percentuali. Tra i centri con popolazione tra i 5mila e i 15mila abitanti, in testa troviamo Roccadaspide che sfiora il 90 per cento (89,95%), seguita da Giffoni Sei Casali (86,05%) e Albanella 79,13%). Sulle stesse percentuali anche Felitto (89,37%) – inserito nei centri con popolazione compresa tra i mille e i 5mila abitanti – davanti a Caselle in Pittari (87,50%) e Moio (79,57%). Solo undicesima Pollica seppur con una percentuale di tutto rispetto (74,51%). Tra i centri della costiera amalfitana svetta Minori con un 72,90%. Tra i comuni con meno di mille abitanti a fare la parte del leone sono Pertosa (88,38%), Prignano (85,09%) e Tortorella (83,98%).

Contestazioni sulla certificazione dei dati sono arrivate dal Comune di Cuccaro Vetere, il primo in provincia di Salerno per aver sperimentato la compostiera di comunità. Secondo la Regione, la percentuale è del 43,38%. Ma per il sindaco, Aldo Luongo, si sarebbe superato il 60 per cento. A spiegare l’arcano è stato il dirigente del settore Ambiente della Provincia, l’ingegnere Giuseppe D’Acunzi: «La Regione ha modificato i parametri per la trasmissione e il calcolo delle percentuali. Nella prossima rilevazione i dati saranno sicuramente al rialzo».

Un passaggio è stato dedicato ai lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2. La seconda metà dello stipendio di ottobre è in pagamento e domani ci dovrebbe essere un incontro con i sindacati in Prefettura. Resta ancora incerta, invece, la questione normativa. «Dal Governo – ha lamentato Bellacosa – continuano a non arrivare segnali. I Consorzi al 31 dicembre cesseranno la fase liquidatoria passando le competenze ai Comuni». In che modo, ma soprattutto in che forma, non è ancora dato sapere.

Mattia A. Carpinelli

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