AGROPOLI 

Differenziata, nuove strategie per far aumentare la raccolta

AGROPOLI. Aumentare la percentuale di rifiuti riciclati nel comune di Agropoli si può: lo sostiene il vicesindaco con delega all’Ambiente Elvira Serra. Per questo motivo ha indetto un tavolo tecnico...

AGROPOLI. Aumentare la percentuale di rifiuti riciclati nel comune di Agropoli si può: lo sostiene il vicesindaco con delega all’Ambiente Elvira Serra. Per questo motivo ha indetto un tavolo tecnico con Legambiente e la società che dal 31 marzo scorso gestisce la raccolta dei rifiuti sul territorio. Lo aveva promesso il primo cittadino Adamo Coppola: nel prossimo futuro Agropoli riuscire a toccare toccare quota 75% di rifiuti riciclati. Una sfida ardua, quella lanciata dall’amministrazione comunale, tenendo conto che l’attuale percentuale sfiora il 55%.
Per questo motivo Elvira Serra ha convocato per venerdì Michele Buonomo, già presidente regioanle di Legambiente ed ora membro del direttivo regionale e la Sarim. Insieme proveranno ad imbastire una strategia sul territorio per sensibilizzare i cittadini agropolesi ad un uso più consapevole dei rifiuti. Si partirà a settembre con una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, si entrerà nelle famiglie attraverso i bambini per un corretto impiego dei materiali e del loro riciclo. Al vaglio numerose iniziative da parte dell’amministrazione. Si è già lungamente parlato del bando totale delle buste nere per il conferimento dell’indifferenziata: a questo si aggiunge la possibilità di utilizzare quasi integralmente le buste di carta negli esercizi commerciali che sono al 100% riciclabili.
A queste iniziative si somma il pugno duro verso i trasgressori, con ammende che arrivano a 50 euro se viene conferito l’immondizia al di fuori del calendario stabilito. Il vicesindaco Serra spiega come i rifiuti siano un’opportunità per Agropoli e non un peso: «Dobbiamo far comprendere a tutti i nostri concittadini - osserva la Serra - il nuovo modo di intendere i rifiuti: in un’economia circolare tutto va riutilizzato, tutto viene trasformato, diventando nuova forma dalla produzione all’energia. In futuro ci dobbiamo augurare che ogni famiglia, ogni terreno abbia il proprio campo di compostaggio, nel senso che ognuno deve fare la propria parte».
Sergio Pinto
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