Differenziata, Nocera e Pagani al palo

Non raggiungono il 65 per cento: accordo tra Regione, Conai e Anci per finanziare un piano finalizzato alla crescita

PAGANI. Anche Pagani e Nocera Inferiore nella griglia dei venticinque comuni lumaca con più di 10 mila abitanti ma meno del 45 per cento di raccolta differenziata.

Per colmare il gap di queste amministrazioni con la media regionale, attestata oltre il cinquanta per cento, la Regione ha firmato ieri un accordo con il Consorzio nazionale imballaggi (Conai) e con l’Anci Campania.

Lo scopo è sostenere il riciclo dei rifiuti di imballaggio in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. La convenzione prevede un piano formativo per funzionari e operatori e lo sviluppo di questo programma straordinario sarà coperto dai lavoratori appartenenti ai Consorzi di bacino della regione, mente le attività di star up del servizio e di comunicazione ai cittadini saranno coordinate dal Conai.

«L’accordo serve ad avere il supporto tecnico per varare piani di incremento nella raccolta differenziata nei comuni che sono in ritardo – ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca. L’obiettivo è aver il sessantacinque per cento di differenziata, come Campania siamo già a un buon livello, oltre il cinquanta. Occorre uno sforzo di impegno dei comuni, noi investiamo altri 45 milioni di euro come Regione per dare anche degli incentivi ma occorre anche una grande campagna di sensibilizzazione e di informazione ai cittadini. Se manterremo queste scadenze, nel giro di pochissimo tempo avremo fatto della Campania la regione più avanzata dal punto di vista ambientale e soprattutto finalmente autonoma nella gestione dei rifiuti».

Due obiettivi nel protocollo. Formare professionalmente i lavoratori dei consorzi, un passaggio per De Luca «indispensabile per consentirci poi una stabilizzazione di questi lavoratori».

Il secondo obiettivo è un auspicio. «Se decolla il piano – ha continuato il presidente – è puntare a abbassare la tassa sui rifiuti. Pensate che solo per portare l’umido fuori regione, si paga 160 euro a tonnellata regione, con gli impianti di compostaggio arriveremmo sui 70 /80 euro».

Tra i 25 comuni coinvolti, Ercolano, Avellino, Capua, Castel Volturno, Caivano, Afragola, Forio d’Ischia, Mondragone.

E soprattutto Napoli. Una sfida, forse, di De Luca anche al sindaco de Magistris che eletto sindaco cinque anni fa promise la differenziata al settanta per cento entro un anno. Dopo 5 anni la raccolta nel capoluogo non arriva al 30 per cento.

Un risultato che, ovviamente, lascia pensare e apre a nuove polemiche sulla gestione della città.

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