Differenziata al top Il Comune vuole diminuire la Tarsu

Il provvedimento dovrebbe scattare nel gennaio 2013 Previsto un taglio del 30% sugli attuali importi-record

La Tarsu sarà ridotta del 30% a partire dal gennaio del prossimo anno. Non è ancora una certezza, ma un progetto che l’amministrazione comunale retta dal sindaco Santomauro sta vagliando con molta attenzione. La decisione finale sarà presa al termine del mese di ottobre, in base alla percentuale di raccolta differenziata che sarà raggiunta. Quando da Palazzo di Città era giunta la stangata firmata Tarsu, all’inizio dell’anno, la raccolta differenziata sfiorava il 30%, con pericolosi baratri in centro. A fine agosto, dopo soli tre mesi dalla raccolta porta a porta elaborata dal piano Conai, la differenziata ha raggiunto la percentuale del 59%. Livelli mai toccati prima a Battipaglia.

Risultati ampiamente soddisfacenti, che sono dimostrati anche dal fatto che in un solo trimestre la quantità di rifiuto indifferenziato è calata di oltre il 40%, con evidenti risparmi per il Comune. Il servizio di raccolta porta a porta ha poi consentito di incrementare in modo significativo anche la raccolta degli imballaggi in materiali misti (plastica, acciaio e alluminio), carta e cartone. Tali materiali vengono avviati a recupero e a riciclo da parte dei Consorzi di Filiera e costituiscono una risorsa grazie ai corrispettivi previsti dall’accordo Anci-Conai.

Sulla scorta di tali risultati, la riduzione della Tarsu del 30% sarebbe un obiettivo alla portata dell’amministrazione comunale già per gennaio. D’altronde il sindaco Santomauro, il mese scorso, aveva ammesso che «la Tarsu potrebbe diminuire molto presto, forse nei primi mesi del prossimo anno». L’obiettivo è raggiungere il 65% di differenziata entro la fine dell’anno, quando il piano Conai toccherà tutti i quartieri. Per il 2012 il Comune ha previsto di intascare circa 11 milioni dalla Tarsu, mentre dal riciclo dei rifiuti ha recuperato appena 874.207,07 euro. Se e quando la diminuzione del 30% della Tarsu sarà effettiva, l’indice per abitazioni dovrebbe passare gli attuali 3,67 euro al metro quadrato a 2,569 euro, ossia poco più di quanto si pagava nel 2008 con il sindaco Barlotti. Nel 2007 si pagava 1,6 euro a metro quadrato per le abitazioni. Nel 2008 il primo aumento del 28 per cento. Per cui i possessori di abitazione pagavano 2,25 euro al metro quadrato. Una nuova stangata nel 2009, con il commissario Noce: 2,96 euro. Un massimale confermato da Santomauro nel 2010 e nel 2011. Una famiglia che possiede un’abitazione di 100 mq e pagava 160 euro all’anno nel 2007, oggi ne paga 367, oltre il doppio.

Francesco Piccolo

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