Diffamazione, Squizzato a giudizio

Il sindaco di Cetara a processo con altre sei persone per la polemica sui rifiuti

CETARA. Ci sarà un processo per i volantini che l’anno scorso tirarono in ballo, nella polemica sulla gestione dei rifuti, l’avvocato Rosaria D’Emma, sorella del capogruppo d’opposizione Gaetano. Il giudice dell’udienza preliminare Dolores Zarone ha rinviato a giudizio il sindaco di Cetara, Secondo Squizzato, gli assessori Angela Speranza e Luigi Carobene e i consiglieri di maggioranza Luigi Montesanto, Vincenzo Piscino e Domenico Di Crescenzo. Per tutti l’accusa è di diffamazione, di cui saranno chiamati a rispondere davanti al giudice monocratico in un processo che inizierà tra poco meno di un anno.

La vicenda si è consumata nel giugno dello scorso anno, quando il Consorzio di bacino Salerno 2 impugnò davanti al Tar la delibera comunale che gli revocava l’affidamento della raccolta dei rifiuti, e i sindacati Azzurro e Usb si costituirono ad adiuvandum nel contenzioso amministrativo contro il Municipio. Poco dopo comparvero su alcuni manifesti e siti internet le dichiarazioni d i esponenti di maggioranza, secondo cui il consigliere Gaetano D’Emma aveva preso le parti del Consorzio di bacino perché del collegio legale di quest’ultimo faceva parte la sorella Rosaria. «Cerca incarichi per esponenti della sua famiglia» si disse. E su questi elementi la donna ha sporto querela per diffamazione affidandosi all’avvocato Ivan Nigro. Analoga denuncia è stata presentata anche nei confronti di Raffaele Pavone, per alcune dichiarazioni rese a un sito internet. Ieri, dopo il rinvio di alcuni giorni fa per i termini a difesa chiesti dall’avvocato Francesco Rizzo, la decisione del gup di dare il via al processo. Si è chiuso intanto il contenzioso al Tar, che un mese fa ha disposto che il servizio di raccolta torni nelle competenze del Consorzio. (c.d.m.)

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