l’opposizione all’attacco

Dietrofront su piazza Mazzini «De Luca revochi le delibere»

Ma in piazza Mazzini si costruirà oppure no? Se lo chiedono in molti dopo aver ascoltato le dichiarazioni rilasciate dal sindaco venerdì a LiraTv. «Sull’unica area che non è interessata dall’asta,...

Ma in piazza Mazzini si costruirà oppure no? Se lo chiedono in molti dopo aver ascoltato le dichiarazioni rilasciate dal sindaco venerdì a LiraTv. «Sull’unica area che non è interessata dall’asta, ovvero piazza Mazzini, ci è arrivata una diffida di un avvocato: ma cosa si contesta se è un’area che non mettiamo neanche in vendita? È partito un ricorso sul nulla. Questo è incivile ed indegno di una città moderna», aveva tuonato De Luca. Eppure, ricordano i consiglieri di opposizione Raffaele Adinolfi e Roberto Celano, esiste una variante al Puc che rende edificabile piazza Mazzini, l’area è stata inserita nel piano delle alienazioni (con una delibera di giunta che ha incassato ventuno voti favorevoli, otto contrari ed una astensione) che prevede la concessione dei diritti edificatori solo per funzioni produttive e servizi (due piani interrati e due fuori terra per uffici, negozi e parcheggi) su una superficie di 4150 metri quadri, mentre è stata fissata in 18mila metri quadri la quantità di solaio realizzabile. E c’è non una diffida, ma un ricorso presentato al Tar da 57 residenti.

Insomma, è evidente che qualcosa non torna. Adinolfi coglie la palla al balzo e chiede che De Luca, dopo l’improvviso dietrofront, agisca di conseguenza revocando in autotutela le due delibere: «Speriamo che sia coerente e abbia l’onestà intellettuale di revocare in autotutela le due delibere. Speriamo che dia più importanza agli interessi della città e non al suo smisurato ego. Speriamo (ma forse sarebbe osare troppo) che faccia suo l’emendamento da me proposto che prevedeva l’edificabilità di piazza Mazzini solo per parcheggi interrati con verde attrezzato in superficie».

Il consigliere punta il dito anche contro i toni usati per apostrofare i ricorrenti: «Imbecilli, somari, ciucci, miserabili, cafoni, figli di... Non si cada nella tentazione di rispondere per le rime, si ricordi semplicemente che in una città civile ci sono sindaci civili che rispettano tutti. I salernitani abbiano pazienza. La violenza verbale non è cattiveria è sintomo (ahimè) di crac finanziario».

Sulla stessa lunghezza d’onda Celano, che non esita a dare del Pinocchio al sindaco: «De Luca è ormai allo sbando. Riesce a negare perfino l’evidenza, non meritando più nessuna credibilità. Non risulta forse al sindaco che è stata votata una variante urbanistica in cui venivano riconosciuti diritti edificatori e che tali diritti sono poi stati inseriti nel piano dei beni alienabili? Se non c’è alcuna intenzione di fare edificare per quale motivo si è chiesto di approvare tali provvedimenti?». (b.c.)

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