il caso

Dieta “killer”, medici dal giudice

A febbraio l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio

SALERNO. Si deciderà il 26 febbraio sulle richieste di rinvio a giudizio per nove persone, tra medici e farmacisti, accusati di aver prescritto compresse a base di sostanze stupefacenti a centinaia di pazienti che si rivolgevano a loro con l’obiettivo di dimagrire. L’udienza preliminare, davanti al gup Vincenzo Di Florio, doveva tenersi ieri mattina ma è stata rinviata per alcuni difetti di notifica agli imputati. Se ne riparlerà a febbraio, quando è probabile che dai difensori arrivino richieste di pateggiamento.

Tra i coinvolti, in un giro d’affari esteso in tutta la regione, c’è il medico salernitano Giuseppina Plaitano, in servizio al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e destinataria lo scorso giugno ( quando scattò il blitz) di un’interdizione di due mesi dall’esercizio della professione. A reggere le fila dell’organizzazione c’era secondo gli inquirenti Anna Rita Iannotti, medico generico di Benevento ma residente a Napoli. Oltre a lei finirono ai domiciliari il fratello Rino, che aveva la sua base operativa a Baronissi, e le sorelle Antonietta ed Eleonora che spesso si sostituivano alla sorella nella prescrizione delle compresse. Analogo provvedimento restrittivo fu emesso per Ernesto Panaro, titolare a Cervino di una farmacia dove si preparavano le “pillole miracolose”. Furono invece raggiunti dall’interdizione i medici Enzo Angeloni di Roma e Francesco Principe di Cosenza, residente a Roma, entrambi endocrinologi. Indagata, inoltre, Claudia Rotondo di Santa Maria Capua Vetere, titolare di farmacia a Teano.

Migliaia le confezioni di farmaci sequestrate, sostanze che secondo l’accusa provocavano inappetenza, sensazione di euforia e, soprattutto, dipendenza.