la morte di ilaria dilillo 

Diele: «Non ho visto nulla» Due mesi per la consulenza

«Non l’ho vista. Non ho visto nulla». Lo ha detto Domenico Diele al giudice delle indagini preliminari Fabio Zunica, durante l’interrogatorio nel carcere di Fuorni dove è tuttora rinchiuso per...

«Non l’ho vista. Non ho visto nulla». Lo ha detto Domenico Diele al giudice delle indagini preliminari Fabio Zunica, durante l’interrogatorio nel carcere di Fuorni dove è tuttora rinchiuso per omicidio stradale aggravato, in attesa del braccialetto elettronico che gli consentirà i domiciliari. Ha dichiarato di non essersi accorto dello scooter di Ilaria Dilillo, che procedeva nella corsia centrale dell’autostrada A2 (ex Salerno-Reggio Calabria) e che lui ha preso in pieno con l’Audi A3 su cui viaggiava senza patente e con l’assicurazione scaduta cinque giorni prima. Dai rilievi della polizia stradale è emerso che il corpo della 48enne salernitana è stato sbalzato a 95 metri dal punto di impatto, mentre l’auto ha proseguito per altri 80 metri con lo scooter incastrato nel parabrezza. Saranno necessari sessanta giorni, quelli chiesti dal consulente tecnico della Procura, per dire quando l’attore toscano aveva assunto la cannabis e l’eroina di cui gli è stata trovata traccia nel sangue. Lui nega di averne fatto uso prima di mettersi alla guida, ammette di avere dipendenza dall’eroina ma fa risalire al giorno prima dell’incidente il momento dell’assunzione. Di certo c’è che già sette mesi fa, il 6 dicembre del 2016, la patente gli era stata sospesa per momentanea assenza dei requisiti psicofisici (legata proprio all’uso di stupefacenti) e che da allora non gli era stata più riconsegnata.