Diecimila euro a quattro dipendenti

Insorgono Uil, Cgil e Fials dell’Azienda ospedaliera: «Ritirare la determina o andremo in Procura»

In tempi d’indennità di presenze non riconosciute in busta paga e di personale sul piede di guerra, tra controlli sulle presenze, obblighi di legge sugli orari di lavoro e rinnovo del fondo per i contratti salariali che sembra un lontano miraggio, non ci voleva che arrivasse nelle mani dei sindacalisti del “Ruggi” la determina dirigenziale “575”. E, infatti, in ospedale è venuto il finimondo. Con questo provvedimento, che risale al 3 dicembre scorso, sono stati spalmati 10mila 576 euro sulle buste paga di alcuni dipendenti dell’Azienda ospedaliera: due infermieri, rispettivamente dei presidi di Cava e San Severino, un tecnico di radiologia e un impiegato del presidio di San Severino. Il primo punto è che quei 10mila euro sono stati presi, o meglio sottratti secondo i sindacati, dal fondo di produttività collettiva per pagare lavori extra. E il secondo è che tutti quei dipendenti che hanno beneficiato dei soldi in più sono titolari di una “posizione organizzativa”, per la quale già percepiscono un’indennità, e che pertanto, sulla base della normativa contrattuale, non possono beneficiare di altri compensi, incluso quelli per il lavoro straordinario. Sicuramente il direttore della gestione risorse umana, Vincenzo Andriuolo, avrà una spiegazione. Ma qualunque essa sia non soddisferà Biagio Tomasco (Uil) che ha chiesto la revoca della delibera, Margaret Cittadino (Cgil) che ha chiesto, in aggiunta, anche la «restituzione delle risorse al fondo di produttività e un incontro per chiarire le modalità di utilizzazione del fondo». E non soddisfa Franco Leo (Fials) che si chiede, come del resto Tomasco, «se non c’erano altri lavoratori, senza posizione organizzativa, in grado di fare le stesse cose. Se fosse così, ci troveremo in una situazione davvero drammatica in questa azienda». Tomasco, infatti, incalza «sarebbe bastato interpellare altre figure professionali che certamente sarebbero state in grado di ottemperare a quanto necessario. Se non ci sarà la revoca, ricorreremo all'autorità giudiziaria». Andriuolo nella determina parla di provvedimento, nella forma e nella sostanza, legittimo e utile per il servizio pubblico, affermando che tutti quei titolari di posizione organizzativa, hanno effettuato orario aggiuntivo oltre il normale orario di lavoro, per attività non attinente al ruolo ricoperto. Ma i sindacati, contratto decentrato alla mano, non la pensano così.