Pagani

Diciannovenne tenta di accoltellare la madre

Il ragazzo voleva sfondare la porta di casa dopo l’ennesimo alterco. Nella vicenda coinvolto anche il fratello tredicenne

PAGANI. Ha provato a entrare in casa nel cuore della notte presentandosi armato di coltello sull’uscio e pretendendo di entrare con ogni mezzo, senza riuscire a sfondare la porta, nonostante ripetuti tentativi violenti portati avanti a calci e pugni, in modo da segnare il Natale da incubo per la sua famiglia.

Così, con l’obiettivo di raggiungere sua madre, tra invettive e offese, il diciannovenne U. P. ha ripetuto il suo copione, già finito in una precedente denuncia, per ottenere denaro, con un procedimento penale già in corso per estorsione e maltrattamenti.

In questo caso l’arresto è scattato per l’accusa di stalking e porto di arma bianca, con lui alla porta di casa ad urlare e colpire: «Femmina di mer... apri, io ti ammazzo, ti devo portare finita, devo farti vedere la morte con gli occhi se non mi apri».

Il suo intento di violenza riguardava anche il fratellino tredicenne, che a sua volta veniva messo sul chi va là, con un fare complice dal diciannovenne, ormai fuori di sé e pronto a consumare la sua vendetta.

«Lo sai che mamma è una femmina di mer..., ti devo portare finita, ti sto servendo il piatto».

In realtà il giovane non avrebbe dovuto neanche arrivare alle soglie della casa materna, perché per il suo precedente era già sottoposto al divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati abitualmente dalla madre, in questo caso persona offesa, per episodi commessi dal 3 novembre al 22 dicembre 2016.

I fatti ultimi contestati sono circoscritti proprio al 22 dicembre scorso, nelle ore notturne, quando il reo arrivò a casa della madre e suonò il campanello ripetutamente, senza alcuna esitazione, accompagnando il gesto con urla e intimidazioni, colpendo continuamente la porta a calci e pugni aprendosi persino un varco, non abbastanza ampio per riuscire ad entrare nei locali dell’abitazione.

Solo l’arrivo della polizia giudiziaria riusciva a impedire il peggio, con l’arrivo tempestivo sul posto a scongiurare il peggio, con la inevitabile crisi d’ansia della madre e la paura per la propria incolumità, alle prese con la furia del figlio.

Sul luogo dei fatti, nei pressi dell’abitazione della madre, poggiati su un’impalcatura di ferro, gli investigatori ritrovavano il coltello argentato lungo dodici centimetri e un paio di manette di ferro, le cui chiavi erano addosso al reo.

Purtroppo episodi del genere si verificano molto spesso ma sfuggono a controllo perché, maturando spesso in contesti familiari, non vengono denunciati.

 

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