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Dialogo tra arte e gioco nelle opere di Di Laora

NAPOLI. Una mostra antologica dedicata alle opere di Mimmo Di Laora: è l’iniziativa proposta dalla Galleria Movimento Aperto di Napoli fino al 24 aprile. Di rilievo è anche il testo introduttivo dell’...

NAPOLI. Una mostra antologica dedicata alle opere di Mimmo Di Laora: è l’iniziativa proposta dalla Galleria Movimento Aperto di Napoli fino al 24 aprile. Di rilievo è anche il testo introduttivo dell’evento, “Il gioco dell’arte”, redatto da Giuliana Albano: l’arte elaborata come gioco durante il quale si crea una frattura nell’ordinarietà della vita con un piacere intenso, illusorio ma anche produttivo di una sorta di nuovo ordine attingibile ad una autonoma logica autovalidantesi.

L’opera del Di Laora si struttura su una ipotizzabile dialettica tra l’arte e il gioco. L’esposizione nello spazio di piazza Filangieri offre quattro installazioni messe a punto in diversi momenti: “Geco mio ego” (1999), “Acqua e luce” (2013), “Un mare di barche” e “Nudo tempo, ti ascolto” entrambe del 2014. Accanto a queste compaiono inoltre otto tavole dipinte con tecniche miste. In realtà il concetto di “quasi equazione” tra arte e gioco è radicato in una peculiare tendenza fisionomica di quest’ultimo che, se da un lato disinnesca già di per sé ogni possibile conseguenza dell’illusione da esso stesso generata, dall’altro presuppone una piena e incondizionata accettazione delle regole costituenti la sua ragione d’essere, ciò che è più importante ai fini della valutazione della valenza del discorso portato avanti da Di Laora sin dai suoi esordi. Gli elementi di cui si compongono i suoi lavori rappresentano perciò tanto segni simbolici quanto segni di un ludismo convergenti nell’imprimere a un tale universo un cammino di interiorizzazione del tutto fuso con quello della propria anima, vivificata dal piacere dell’osservare cose della quotidianità come pesci, barche, tavoli, dadi e quant’altro. Ed ecco l’invito per l’osservatore ad entrare in questo mondo dove figure ed emozioni trascolorano verso il magico, l’immaginifico, il surreale. Un che ritrovabile sia nelle installazioni sia nelle tavole mosse da forme e cromie vivaci e fluide, calde ed espressive, il magnifico blu che si staglia sullo sfondo è speculare richiamo del paesaggio mediterraneo, dal punto di vista però del versante africano, con i suoi villaggi dolcemente adagiati lungo il mare. La mostra è visitabile martedì e mercoledì dalle 17 alle 19 e giovedì dalle 10.30 alle 12.30. (ci.ma.)

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