l’interrogatorio 

Di Palma: «Sono io la vittima» 

Indagato per tentato omicidio al gip ha raccontato un’altra storia

«Sono io la vittima». Marco Di Palma si difende davanti al gip. Il trentasttenne ebolitano, indagato per il tentato omicidio di Alessandro V., ribalta l’ipotesi di accusa e fornisce la sua versione dei fatti. «Quei due mi aspettavano sotto casa con due mazze da baseball in mano», spiega al giudice Pietro Indinnimeo del tribunale di Salerno durante l’udienza di convalida. E il coltello sequestrato dai carabinieri? Di Palma, difeso dall’avvocato Nicola Naponiello, invita a fare accertamenti sul manico per verificare la presenza delle sue impronte. Non lo dice esplicitamente, ma lo lascia intuire: sarebbe è vittima di una messa in scena per incastrarlo. E parti della sua ricostruzione coincidono con quelle della procura, rappresentata dal pubblico ministero Cristina Giusti.
La difesa del trentasettenne, nel frattempo, ha chiesto il ridimensionamento della misura cautelare dal carcere agli arresti domiciliari. Il giudice si è riservato sul punto, vuole vederci chiaro. Saranno importanti i fotogrammi estrapolati dal servizio di video sicurezza attivi nel centro storico ebolitano. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, Di Palma ha avuto una violenta lite davanti all’ingresso della sua abitazione. Ad attenderlo c’erano, come riferito dallo stesso indagato, due persone di Eboli, entrambe già note alle forze dell’ordine, collaboratori di giustizia in altri procedimenti penali. La lite è avvenuta la notte tra venerdì e sabato, poco dopo l’1,30. Di Palma - secondo la ricostruzione - ha tirato fuori il coltello con il quale ha inferto la coltellata al petto. La gravità del gesto sta nel punto della coltellata, a pochi centimetri dal cuore. Alessandro V. si è salvato davvero per una questione di pochi centimetri. A soccorrerlo è stato il testimone presente alla lite che lo ha accompagnato in caserma e non direttamente al pronto soccorso. Altro elemento inusuale al vaglio degli inquirenti.
Il ferito è fuori pericolo. Per lui sono sette giorni di prognosi. Nell’angolo del centro storico dove si è verificato il tentato omicidio, i carabinieri hanno recuperato, sottoponendolo a sequestro, il coltello utilizzato dall’arrestato. I militari, inoltre, hanno sequestrato la t-shirt indossata dal ferito. La maglia presentava il taglio inferto dalla lama e diverse tracce di sangue.
Massimiliano Lanzotto
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