la polemica politica 

Di Cunzolo: «La coalizione è guidata dal cerchio magico»

«Quale operato? Sono immobili, fermi, impantanati, inermi…». L’ex coordinatore di maggioranza Bruno Di Cunzolo commenta così l’azione amministrativa della giunta guidata da Cecilia Francese. «Una...

«Quale operato? Sono immobili, fermi, impantanati, inermi…». L’ex coordinatore di maggioranza Bruno Di Cunzolo commenta così l’azione amministrativa della giunta guidata da Cecilia Francese. «Una maggioranza e un’amministrazione incapaci, che si lasciano guidare dal cerchio magico». Queste le parole di Di Cunzolo, tirato in ballo da Carlo Zara, che, riferendosi alla fronda degli scontenti di maggioranza, aveva scritto d’un «tentativo di un’impossibile restaurazione a due mesi dalla labile emancipazione» visto che «il gruppo consiliare di Forza Italia ha come riferimento l’ex coordinatore».
Forzisti, coordinati dall’assessore Giuseppe Provenza, che stanno insieme ai consiglieri di Rivoluzione Cristiana, guidati da Fernando Zara, e allora Di Cunzolo parla così: «Sarei diventato addirittura il mentore del fratello Fernando? Solo un folle può immaginarlo». E dice: «La campagna d’odio di Carlo Zara mi impietosisce - dice - ma mi costringe pure a sporgere la terza querela in attesa che il sistema giudiziario, o magari quello sanitario, se ne faccia carico».
L’architetto spende parole d’encomio per i forzisti: «È l’unico gruppo a mantenere coerenza e promuovere azioni politiche sensate, smuovendo dal torpore la maggioranza incapace», dice. Di Cunzolo dialoga ancora con qualche consigliere di maggioranza: «Sento volentieri amici come Valerio Longo, con cui scambio da sempre considerazioni politiche, e che ha promosso “Officina politica”, un laboratorio che m’interessa e spero contrasti l’omologazione di una sterile politica amministrativa che zittisce chi vuol procedere sulla traccia dal programma elettorale».
Un malcontento, quello della fronda, pure nei confronti del vicesindaco. «Tozzi sta avallando il cerchio magico, una congrega politico-amministrativa che tende a sopire ogni tentativo di riforma», dice Di Cunzolo, che aggiunge: «Da novembre sono state autorizzate le assunzioni di due dirigenti, ma, a sette mesi, nulla è stato fatto, e pari dignità vuol dire pari responsabilità». E in giunta «la nomina di Francesca Napoli non è un mutamento di rotta».(c. l.)
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