«Deve pagare per ciò che ha fatto»

Il nipote di una delle vittime: «Disorientato dalla clamorosa svolta giudiziaria»

NOCERA INFERIORE. «Voglio solo che il responsabile della morte di mia nonna deve andare in galera»: è l’unica dichiarazione di Mario Francese, nipote di Santina Rizzo. Uno dei familiari dela vittima, uccisa il 14 febbraio del 2010, ha seguito passo passo il processo a carico di Mario Della Monica, arrestato per l’assassinio della prostituta.

Francese che - per anni - ha seguito il processo al falegname cavese, vuole verificare quanto sta accadendo in questi giorni prima di parlare di una storia che ha ferito lui e la sua famiglia.

Francesse, testimone al processo contro Della Monica, potrebbe ritrovarsi nuovamente a costituirsi parte civile contro un altro uomo accusato della morte di sua nonna.

Un altro processo, altri indizi da ricordare. I nipoti di Santina Rizzo che trovarono il cadavere della donna hanno sempre sostenuto che quel giorno dalle 18, 30 alle 20 - ora in cui entrarono nell’abitazione di via Mercato Boario - avevano continuato a chiamare la nonna.

Un’abitudine di tanti anni. La donna quando era impegnata non rispondeva a telefono e smessi i suoi impegni, prima di far entrare eventualmente un altro cliente, era solita richiamare per rassicurare i parenti. Mario Della Monica, per sua stessa ammissione, andò a casa della vittima e dopo aver consumato un rapporto sessuale uscì per ritornare a Cava. Subito dopo sarebbe entrato - secondo quanto emerso ora - Nobile Izzo, un altro cliente. Ma Santina Rizzo quel giorno non chiamò i nipoti.

A distanza di cinque anni, quella verità che sembrava acquisita con l’arresto e il processo a Della Monica, è sparita e così anche i nipoti della prima vittima, ora sembrano disorientati.

Temono che vi possano essere altri errori giudiziari. Cercano certezze ma vogliono soprattutto che venga fatta giustizia.

Ma questo potrà essere acclarato solo da un processo giudicato in via definitiva del quale sembra presto parlare. Il 52enne Nobile Izzo che ha sostanzialmente ammesso di essere l’autore dei due delitti anche se non ricorda i momenti in cui avrebbe ucciso le due donne, è finito lunedì sera a Fuorni, in attesa della convalida del fermo disposto dal pm Giuseppe Cacciapuoti.

Un fermo scaturito dalla possibilità che l’uomo, accusato di due omicidi, possa commettere altri delitti. Ora si attende l’udienza di convalida.

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