il caso

Dettò l’indirizzo sbagliato, rinviata a giudizio un'operatrice del 118

La donna spedì l’ambulanza a Battipaglia invece che a Eboli: il paziente poi perse la vita. Per la Procura fu fatale il tempo impiegato per raggiungere il luogo giusto

SALERNO. Centralinista del 118 sbaglia la dettatura dell’indirizzo ai soccorritori sull’ambulanza che devono andare a casa di un malato per un soccorso urgente e il paziente muore. Il tempo perso per rimediare all’errore di comunicazione poteva salvare la vita all’ammalato. A questa conclusione è giunto il tribunale di Salerno, gip Sergio De Luca, che ha rinviato a giudizio l’operatrice M.V., salernitana, accogliendo la richiesta della procura della Repubblica di Salerno che ipotizza l’accusa di omicidio colposo. La vicenda risale a due anni fa. La vittima abitava a Eboli.

L’ambulanza, invece, fu mandata a Battipaglia. Letta così, come un mero errore di dettatura, sembra uno sbaglio banale e senza particolari effetti. Le conseguenze di quello scambio di città, perché di questo si tratta, sarebbero state invece decisive per la vita del paziente, sostiene l’accusa.

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