Detenuto picchia cinque persone 

Dopo un colloquio ha aggredito un ispettore e quattro agenti della penitenziaria

Un nuovo episodio di violenza nella Casa circondariale di Fuorni. Stavolta non si tratta di un regolamento di conti tra carcerati ma di una vera e propria aggressione ai danni di un ispettore e di quattro agenti della polizia penitenziaria. A scagliarsi contro il personale è stato un detenuto che, terminato il colloquio con i familiari, ha perso la testa, picchiando selvaggiamente il personale che era in servizio in quel momento. Il detenuto, infatti, ha colpito ripetutamente, con calci e pugni, gli uomini delle penitenziaria, causandone il ferimento di due, che sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso. A segnalare l’accaduto è l’Unione sindacale polizia penitenziaria. «Siamo vicini ai colleghi aggrediti – evidenzia Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp – che quotidianamente, nonostante le gravi deficienze operative già tante volte segnalate da questa organizzazione sindacale, con grande spirito di sacrificio svolgono il proprio dovere mantenendo l’ordine e la sicurezza nonostante la carenza di ispettori ed agenti presso l’istituto salernitano». Auricchio, inoltre, invita il ministro Andrea Orlando, che domani sarà in visita a Poggioreale, ad interessarsi «oltre che delle condizioni dei detenuti, anche delle quotidiane aggressioni subite dal personale di polizia penitenziaria». Del resto l’escalation di violenza nel carcere salernitano è veramente preoccupante.
Oltre ai faccia a faccia tra i detenuti, che probabilmente si affrontano per via della supremazia all’interno del penitenziario, è allarme rosso anche per i ritrovamenti di droga e mini cellulari, che riescono ad essere introdotti frequentemente all’interno della Casa circondariale. E una delle cause maggiori, denunciate dai sindacati, è proprio la mancanza di personale. L’organico, difatti, è sottodimensionato e mancano all’appello ben 64 agenti. Una carenza che fa sì che il servizio, nonostante il sacrificio del personale, non possa essere svolto nel migliore dei modi. Così il carcere cittadino è diventato una vera polveriera. E negli ultimi tempi addirittura “piove” droga. Già, perché uno dei metodi di rifornire i carcerati di sostanze stupefacenti è quella di lanciarla dall’esterno nel campo sportivo, frequentato di giorno dai detenuti delle diverse sezioni. Tant’è che negli ultimi giorni sono stati rinvenuti ben 300 grammi di hashish. L’ipotesi più probabile, come evidenzia Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sappe, è quella che «nelle ore serali o notturne dalla zona di terra incolta adiacente la struttura penitenziaria ignoti lancino i panetti di droga aldilà del muro e palazzina, con ricaduta nel campo sportivo ove i detenuti la raccolgono per entrare a nel carcere». «E capita – aggiunge il sindacalista – che ogni tanto il lancio non riesca a raggiungere l’obiettivo e cada prima». Un sistema semplice, che non può essere attualmente contrastato in quanto, specifica Fattorello «la sorveglianza è ai livelli minimi sia esterna che interna». «L'esiguo personale in servizio – commenta rammaricato il rappresentante del Sappe – fa quello che può per contrastare tale traffico illecito sul quale sono in corso accertamenti ed indagini».
Gaetano de Stefano
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