«Dermatologia: un punto resti in via San Leonardo» 

Il reparto sarà trasferito a Cava. Linea dura delle rappresentanze sindacali «Impossibile garantire le consulenze al pronto soccorso e nelle unità operative» 

Gravissima carenza di medici e infermieri, aggravata da trasferimenti e pensionamenti (120 unità solo nel biennio 2016/2017); penuria di fondi, con un taglio di 38 milioni di euro di cui 8 previsti per quest’anno; mancata integrazione tra Azienda e Università; liste d’attesa sempre più lunghe: sono questi alcuni dei punti contenuti nella lettera che le rappresentanze sindacali unitarie del Ruggi hanno presentato ieri al presidente della Regione Vincenzo De Luca, chiedendo il via libera per l’assunzione di 50 infermieri e altrettanti operatori socio-sanitari per scongiurare la riduzione di posti letto nel periodo estivo.
Sul piatto anche il finanziamento come ospedale di zona disagiata per il presidio di Amalfi, il potenziamento della riabilitazione e il rinnovo del contratto ormai fermo da nove anni. Un capitolo a parte, riguarda poi il reparto di Dermatologia che sarà trasferito in tempi rapidi dal Ruggi al Santa Maria dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. Un provvedimento già previsto nell’atto aziendale, «che ha avuto una improvvisa accelerazione», stigmatizza Margaret Cittadino della Cgil, rivendicando la necessità di mantenere presso la struttura di via San Leonardo almeno un presidio che sia funzionante nell’arco delle sei ore (dalle 8 alle 14) in considerazione di vari fattori, a partire dai dati di attività della dermatologia, che nel 2016 ha contato 650 consulenze da pronto soccorso, 700 nelle unità operative e 1800 accessi ambulatoriali. «Non siamo contrari al trasferimento della Dermatologia a Cava, come abbiamo più volte ribadito nel corso degli incontri che ci sono stati con il manager quando si discuteva dell’atto aziendale - incalza la sindacalista - ma riteniamo sia necessario che il Ruggi abbia un suo punto di riferimento dermatologico, essendo Dea di terzo livello con 40 unità operative complesse e un pronto soccorso che conta fino a 400 accessi al giorno. Inoltre siamo centro di riferimento regionale per la psoriasi ed abbiamo in cura 150 pazienti».
A contestare la scelta, anche il primario Dario Donadio, che in una lettera inviata ai vertici del Ruggi sottolinea l’impossibilità di garantire le consulenze al pronto soccorso e di seguire il follow up dei trapiantati per la prevenzione delle malattie cutanee (300 nel 2016). Ad essere penalizzate, anche attività ambulatoriali e day surgery, con ripercussioni per la prevenzione di melanomi e carcinomi.
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