Depurazione, revocato il maxi appalto

L’Amministrazione contesta alla ditta inadempienze nella gestione dell’impianto di Varolato

CAPACCIO PAESTUM. Gravi inadempienze nello svolgimento del servizio affidato dal Comune di Capaccio Paestum: revocato l’appalto da 3,7 milioni di euro all’Ati Helios srl - L’igiene urbana – Edil Cava Santa Maria. E questo anche se il contratto per il conferimento dei rifiuti solidi urbani e la gestione dei fanghi prodotti dal depuratore di Varolato, non fosse stato ancora sottoscritto.

La decisione è stata adottata dall’Amministrazione guidata dal sindaco Voza.

Il servizio sarà assegnato dal Comune all’Ati seconda classificata, la “Società sviluppo risorse ambientale srl - trasporti Palmieri – Palmeco srl.

A determinare l’annullamento dell’appalto, come si legge nella determina a firma del responsabile dell’Area VI, Carmine Greco, sono stati i “reiterati inadempimenti contrattuali che hanno determinato continui disservizi all’impianto di depurazione dei reflui urbani di Varolato per il venir meno della capacità di stoccare i fanghi prodotti conseguente al non ritiro, nei tempi tecnici consentiti, dei cassoni pieni e, quindi, l’impossibilità tecnica di procedere regolarmente nell'attività di estrazione centrifuga dei fanghi”.

Un comportamento addebitato alla società che aveva in gestione l’impianto che ha fatto sì che “i liquami in arrivo al depuratore di Varolato non potessero essere trattati regolarmente”.