Depurazione in crisi 19 punti fuorilegge

Negativo il quadro che emerge dai rilievi fatta da Goletta Verde di Legambiente nelle provincie di Napoli, Caserta e Salerno

La depurazione dei reflui resta una priorità per la Campania: ben 19 punti sui 31 monitorati da Goletta Verde hanno evidenziato la presenza di scarichi non trattati adeguatamente con presenze di valori di Escherichia coli e enterococchi intestinali al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente. Per quattordici di questi il giudizio è stato di "fortemente inquinato". Un quadro a tinte fosche che non risparmia nessuna delle tre province che si affacciano sulla costa tirrenica: Napoli, Caserta e Salerno. Una sfida, quella della depurazione, che la Campania non risulta ancora essere pronta ad affrontare nel modo giusto, nonostante si accinga ad investire oltre 500 milioni di euro proprio per la tutela delle acque. A preoccupare è quindi lo stato della depurazione: oltre la metà dei controlli sugli impianti, realizzati nel 2012 dall'Arpac, (il 57 per cento) è risultato non conforme. Legambiente chiede quindi alla Regione di attivarsi immediatamente per avviare i servizi idrici integrati.

È questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che ha fatto tappa in Campania oltre che per verificare lo stato di salute del mare, anche per puntare l'attenzione sulla cementificazione delle coste e il consumo di suolo. L'istantanea regionale sulle analisi dell'equipe di biologi di Legambiente, è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Napoli, presso la sede di Legambiente Campania, da Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente e portavoce di Goletta Verde; Anna Savarese e Giancarlo Chiavazzo, rispettivamente vicepresidente e responsabile scientifico di Legambiente Campania.