Depurazione, ad Angri restituiti i soldi

ANGRI. Una buona notizia per centinaia di utenti. Il Comune retto da Mauri sta provvedendo a restituire migliaia di euro con riguardo al canone di depurazione con riferimento agli anni che vanno...

ANGRI. Una buona notizia per centinaia di utenti. Il Comune retto da Mauri sta provvedendo a restituire migliaia di euro con riguardo al canone di depurazione con riferimento agli anni che vanno dal 2000 al 2004.

Un atto dovuto come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n.335/2008 che ha sancito l’illegittimità del pagamento della quota di tariffa riferita al servizio di depurazione in assenza della relativa prestazione.

In sostanza non essendoci i depuratori sul territorio o considerato il loro non funzionamento niente era dovuto da parte dei cittadini. Un provvedimento di estrema linearità. Da qui la necessità per il Municipio di rimborsare quanto già incamerato negli anni passati. Per ora sono quattro le annualità prese in considerazione. I cittadini hanno anche dovuto dimostrare di aver effettivamente pagato per ottenere indietro il denaro versato.

Si tratta per ora di una tranche ma altre potrebbero essere predisposte dall’ufficio ragioneria. Per anni, infatti, e sino alla sentenza del 2008 gli angresi hanno pagato complessivamente decine di migliaia di euro per un servizio mai ricevuto. Non solo privati cittadini, ma anche esercizi commerciali, artigianali, imprese, depositi. Un fiume di denaro incassato ma non dovuto. Un aspetto ora chiarito grazie all’intervento della Suprema Corte che ha stabilito un principio di equità a cui le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di adeguarsi almeno sino al subentro di altri gestori. È stabilito infatti che i «gestori del servizio idrico integrato provvedono anche in forma rateizzata entro il termine massimo di cinque anni, a decorrere dal primo ottobre 2009, alla restituzione della tariffa non dovuta».

Una piccola boccata d’ossigeno per tante famiglie che potranno rientrare in possesso dei soldi all’epoca versati nelle casse comunali. Un provvedimento atteso anche per rispettare una precisa disposizione in materia al fine di regolare la posizione di Palazzo di Città in caso di eventuali ricorsi da parte degli utenti. Un esborso di liquidità che però si inserisce in un quadro di obbligatorietà normativa. Ora, si attende di sapere cosa accadrà anche per le altre annualità.

Pippo Della Corte

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