Depuratori e reti fognarie Via a lavori per 90 milioni 

Interessate nove aree della provincia di Salerno attraversate da corsi d’acqua Nel piano previsto anche il risanamento dei fiumi dagli scarichi non depurati

NAPOLI. La Regione approva il finanziamento di nove interventi nell’ambito dell’ex grande progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno, per un totale di 89,8 milioni di euro. Si parla di depuratori e reti fognarie nelle aree interessate da fiumi, laghi, acque di transizione e canali. Un progetto trasferito nella programmazione Por Fesr 2014-2020, per evitare la perdita delle risorse europee, a causa delle mancate realizzazione entro il 2013 e rendicontazione entro il 2015.
Ma la vicenda si porta dietro risvolti giudiziari. Nel febbraio di due anni fa, infatti, esplose l’inchiesta della Procura di Salerno, che dispose il sequestro di tutti i malfunzionanti impianti di trattamento delle acque reflue della Costiera amalfitana, da Cetara fino a Praiano, escludendo quello di Minori. Sul registro degli indagati furono iscritti numerosi amministratori e tecnici comunali.
Ora le operazioni di risanamento ripartono con il decreto dirigenziale della direzione generale per la Difesa del suolo e l’ecosistema, in esecuzione delle direttive di giunta. L’ex grande progetto, nella formulazione originaria, prevedeva interventi di raccolta e depurazione delle acque reflue urbane, attraverso l’adeguamento delle unità depurative esistenti; la realizzazione di nuovi impianti di depurazione; il completamento dei collettamenti e degli allacciamenti delle reti fognarie esistenti agli impianti di depurazione; il compimento delle reti fognarie esistenti e la costruzione di nuove reti fognarie. Prima e dopo gli interventi, erano prescritti il monitoraggio della qualità ambientale dei corpi idrici superficiali e costieri, con particolare riferimento alle aree in prossimità delle foci dei fiumi.
Gli otto comparti attuativi riguardano l’area Bussento (10,8 milioni); l’area Calore-Testene-Alento (10,9 milioni); l’area Dragone (11,6 milioni); l’area Fiumarello-Lambro- Mingardo (12,2 milioni); l’area Irno-Picentino-Tusciano (12,9 milioni); l’area Regina Maior (17 milioni); l’area Solofrana-Bonea (4.9 milioni); l’area Tanagro-Sele (9,2 milioni).
Nel comparto dell’area Regina Maior erano inizialmente previsti alcuni interventi, come l’Impianto di depurazione nell’abitato del comune di Cetara (2,4 milioni), l’impianto di depurazione dei comuni di Maiori e Minori (11,9 milioni), il completamento della rete fognante e dell’impianto di depurazione nel comune di Tramonti (2,6 milioni). Ma nel gennaio dell’anno scorso, una determina della provincia di Salerno prese atto che per le opere di Cetara e Tramonti risultavano acquisite le progettazioni redatte dai comuni, idonee a procedere ad una distinta gara per Cetara e Tramonti (5 milioni). Così, il sesto comparto viene diviso in due tronconi separati, uno per Maiori e Minori, l’altro per Cetara e Tramonti.
Questo il quadro dei comuni coinvolti dalle operazioni, secondo il protocollo firmato nel 2012 tra Stefano Caldoro, allora presidente della Regione, ed Edmondo Cirielli, all’epoca presidente della provincia di Salerno, beneficiaria del finanziamento: Camerota, Centola, Pisciotta, Caselle in Pittari, Roccagloriosa, Santa Marina, San Giovanni a Piro, Roccagloriosa, Torre Orsaia, Mercato San Severino, Scafati, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Praiano, Maiori, Minori, Ravello, Scala, Atrani, Tramonti, Pontecagnano Faiano, Salerno, Baronissi, Pellezzano, Montecorvino Rovella, Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Battipaglia, Contursi Terme, Atena Lucana, Aquara, Agropoli, Giungano, Laurino, Montesano sulla Marcellana, Perdifumo, Polla, Teggiano, Auletta, Monteforte Cilento.
«Il grande progetto Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno – spiega la scheda tecnica di Invitalia – punta a migliorare la salubrità e la qualità ambientale del territorio e a tutelare gli habitat e le specie delle aree naturali protette presenti nella zona. Il progetto prevede, infatti, il risanamento dei corpi idrici superficiali interessati dai reflui non depurati o non a norma con l’obiettivo di ottimizzare il funzionamento degli attuali sistemi fognari e depurativi con ricadute positive sulle acque costiere del Golfo di Salerno e del Golfo di Policastro».
Gianmaria Roberti
©RIPRODUZIONE RISERVATA.