Depresso punta la pistola contro i carabinieri: preso

Il 47enne con problemi mentali è stato fermato dai militari e sottoposto a Tso Nei guai anche l’anziano padre: in casa custodiva tre fucili con le munizioni

PISCIOTTA. Punta la sua pistola contro i carabinieri che erano intervenuti per calmarlo; alla fine, grazie al sangue freddo dei militari, è stato bloccato e sottoposto a Tso (trattamento sanitario obbligatorio). È accaduto domenica pomeriggio, a Pisciotta, dove un uomo, con problemi di depressione, ha seminato il panico. Tutto è iniziato quando i suoi vicini di casa, sentendo delle urla provenienti dall’appartamento del 47enne R. M., hanno allertato il 118. I sanitari, giunti sul posto, si sono resi conto della pericolosità della situazione ed hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. Sul posto è arrivata una pattuglia del Nucleo radiomobile della Compagnia di Vallo della Lucania, diretta dal tenente Malgieri, i quali hanno subito capito che R.M. era ormai in preda ad un vero e proprio raptus.

I due carabinieri, resisi conto della situazione, hanno cercato di parlare con l’uomo nel tantativo di calmarlo; ma quest’ultimo, per tutta risposta, ha estratto dalla cintola dei pantaloni una pistola calibro 38 special carica e l’ha puntata in direzione dei militari, intimandogli di indietreggiare. I carabinieri, con equilibrio e professionalità, e sono riusciti a scongiurare che la delicata situazione potesse degenerare, convincendo l’uomo a lasciare l’arma e a sottoporsi alle cure mediche che si sono concluse con il ricovero in regime di Tso presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Sant’ Arsenio.

Il padre dell’uomo, R.A., invece, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per omessa custodia delle armi.

Il 47enne, che vive insieme ai genitori anziani, era già stato sottoposto a Trattamento sanitario obbligatorio nel 2005 ed è sotto cura presso uno specialista. I militari, oltre alla pistola con il quale il 47enne aveva minacciato i militari, hanno sequestrato anche tre fucili e relative munizioni che il padre dell’uomo deteneva in casa. Sebbene regolarmente denunciate, le armi, non erano custodite nella maniera opportuna. Per questo motivo seguirà la richiesta di revoca del porto d’armi alla Prefettura di Salerno.

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