Denuncia del Comitato per la difesa dei beni «A Vietri potatura di alberi indiscriminata»

VIETRI SUL MARE. Il Comitato vietrese per la difesa dei beni comuni, in una nota denuncia la potatura degli alberi avvenuta “in modo cruento e indiscriminato”. «Da mesi, ormai - si legge - assistiamo...

VIETRI SUL MARE. Il Comitato vietrese per la difesa dei beni comuni, in una nota denuncia la potatura degli alberi avvenuta “in modo cruento e indiscriminato”. «Da mesi, ormai - si legge - assistiamo al taglio indiscriminato di alberi nella zona della fabbrica Mattioli, un’area di interesse paesaggistico sottoposta a vincoli idrogeologici. Riteniamo inaccettabile che un qualsiasi cittadino possa agire indisturbato e incurante delle norme poste a tutela e salvaguardia del territorio». La questione riguarda il taglio del bosco ceduo che si snoda per la Statale 163 e al riguardo, fa sapere il Comitato, che ha fatto pervenire una lettera-denuncia al Comune. «L’appello ad un intervento deciso e puntuale del sindaco e del responsabile dell’area tecnica è anche collegato al timore che questo taglio preluda alla realizzazione di una strada che raggiunga il rudere posto sull’argine del fiume Bonea, in una zona individuata nel Piano territoriale dell’area sorrentino-amalfitana nella quale è impedita ogni trasformazione del suolo e non sono consentite opere di rimboschimento in contrasto con la vegetazione esistente». La nota richiama inoltre il sindaco Francesco Benincasa ai suoi obblighi di controllo e tutela del territorio del sindaco. Nel frattempo, continua l’opera di informazione e sensibilizzazione dei cittadini vietresi ad opera del Comitato. «Vietri è il nostro patrimonio, è anche patrimonio mondiale dell’umanità, una preziosa eredità da preservare per il futuro. Non assisteremo passivamente, non siamo più disposti a tollerare saccheggi perpetrati dai vari speculatori di turno e, se necessario, faremo anche ricorso alle autorità superiori. Per garantire al paese crescita, vivibilità e un futuro normale, l’unica strada percorribile è quella della legalità». (Antonio Di Giovanni)