IL CASO

Dentro la busta del lattetrova un torsolo di mela

Disavventura per una famiglia di via delle Calabrie che ha sporto denuncia. Del caso si stanno occupando i Nas. Il prodotto arriva dalla Centrale del Latte

Non aveva acquistato una busta di latte alla mela, eppure all’interno ci ha trovato un torsolo. L’episodio si è consumato nella mattinata di ieri in via Delle Calabrie, nella zona a sud di Salerno, a poca distanza dall’ospedale di via San Leonardo. Dopo una lunga mattinata di lavoro, trascorsa all’interno della sua proprietà immobiliare, Carmine Bisogno voleva sorseggiare un bicchiere di latte fresco.
Quando la moglie, la signora Teresa, gli ha aperto la busta di latte della Centrale, c’è stato qualche attimo di smarrimento. All’interno c’era qualcosa di non distinguibile che galleggiava sul liquido. Con l’ausilio di un cucchiaio hanno verificato che l’oggetto intruso apparteneva ad una mela che qualcuno aveva sgranocchiato con estremo gusto. Svanito il desiderio di bere latte, alla famiglia Bisogno non è rimasto altro da fare che allertare le forze dell’ordine. Il caso è stato affidato ai carabinieri del Nas, nucleo antisofisticazioni di Salerno.
Secondo la ricostruzione fornita dalla signora Teresa, quella confezione era stata acquistata nella giornata di sabato in un esercizio commerciale, sito in via Acquasanta. Ed è rimasta nel frigo fino a ieri mattina quando è stata compiuta la brutta scoperta. Ancora tutto da stabilire se quel torsolo di mela sia in qualche modo finito sulla linea di produzione dell’azienda che lavora il latte oppure se si trovasse all’interno della confezione vuota. La prima ipotesi, comunque, sembra quella più probabile, in quanto il torso non sembrava irrancidito, anche se aveva comunque alterato sia la colorazione che l’odore del latte. Adesso saranno i Nas a ricostruire quanto accaduto.
C’è da scommettere che per qualche giorno la signora Teresa ed i suoi congiunti faranno tranquillamente a meno di gustare il latte che acquistano abitualmente. Gli intrusi che finiscono nelle confezioni alimentari sono più frequenti di quello che sembra. Appena il 6 febbraio scorso, a Pagani, fu grande lo spavento aprendo una busta di patatine. Al posto della sorpresa, il solito giochino per bambini, fu trovata una lama ben affilata della lunghezza di 15 centimetri e larga 2. La scoperta fu compiuta da un’insegnante che, nel primo pomeriggio, acquistò le patatine presso un noto supermercato. La confezione fu sequestrata dai carabinieri. (g.b.)