Delitto Allegretti, giardiniere a processo

Agropoli, fissata l’udienza per l’omicidio della prostituta: alla sbarra Piccirillo, reo confesso

AGROPOLI. A distanza di un anno e sette mesi dal giorno del delitto di Rosa Allegretti, per Costabile Piccirillo, 48 anni, giardiniere di Agropoli si è chiusa la fase delle indagini preliminari.

È stata fissata infatti, per il prossimo 25 settembre, la prima udienza del processo imbastito per l’omicidio della donna, una prostituta 48enne originaria di Monopoli, in provincia di Bari, uccisa per strangolamento il 21 dicembre del 2011. Piccirillo, difeso dall’avvocato Michele Sarno, si trova attualmente in libertà, anche se sottoposto all’obbligo di dimora. L’uomo è stato scarcerato, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, un anno dopo l’arresto, eseguito a ventiquattro ore di distanza dall’assassinio della donna.

Piccirillo, peraltro, aveva confessato di essere l’autore del delitto in una dichiarazione resa il 25 dicembre 2011davanti al pm Renato Martuscelli della procura di Vallo della Lucania, quado riferì che l’omicidio sarebbe maturato nel corso di una rapina finita tragicamente. Il giardiniere dapprima aveva negato qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda poi, al cospetto di una serie di elementi di prova a suo carico, aveva confessato tutto agli inquirenti.

Dal racconto agghiacciante, si era evinta la forte volontà di sopravvivenza della donna, che aveva combattuto con tutte le sue forze: per due volte Rosa Allegretti avrebbe infatti tentato di sfuggire al suo carnefice. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Agropoli, diretta dal capitano Raffaele Annicchiarico, in stretta collaborazione con i colleghi del Reparto operativo del Comando provinciale e della Sezione investigazioni scientifiche, guidati dal colonnello Francesco Merone.

Ad “inchiodare” Piccirillo sarebbero state, inoltre, anche le testimonianze di una trentina di persone, che avevano dichiarato di averlo notato nel luogo dove era stato poi rinvenuto il cadavere, il 22 dicembre del 2011, in un fondo agricolo di Agropoli, in via Mascagni.

Le indagini consentirono di rinvenire la borsa e la giacca della vittima nei pressi dell’isola ecologica. Dalla visione del filmato delle telecamere di sorveglianza emerse che a buttare gli oggetti, riposti in un sacco per i rifiuti, era stato Piccirillo, due ore prima che il cadavere venisse scoperto nel fondo agricolo. Prove ritenute “inconfutabili”, che portarono all’arersto e alla confessione dell’omicidio. (a. s.)