«Deleghe, stiamo rasentando il ridicolo»

De Luca attacca duramente Letta: «Altro che il Governo del fare, rischiamo di passare per il Governo del fare finta».

GENOVA. Rilassato, senza cravatta, è stato anche in trasferta il protagonista di un “one man show” nel quale ha usato toni da leader nazionale per lanciare strali contro «la politica politicante», ma anche l’irresponsabilità di chi, a partire dai vertici del Pd, rischia di trasformare «il Governo del fare in Governo del fare finta». Insieme al deputato Mario Tullo ed al presidente della commissione bilancio Francesco Boccia, il sindaco e viceministro Vincenzo De Luca è stato protagonista del dibattito clou della giornata su “Il valore della crescita sostenibile” in occasione della festa del Pd di Genova. Senza peli sulla lingua, ha attaccato duramente Lupi sulle scelte nazionali e Letta sul mancato conferimento delle sue deleghe: «La cosa mi pare clamorosa ed anche molto sgradevole. Credo sia arrivato il momento per il Pd di decidere se vuole avere una sua dignità politica e dimostrare di avere gli attributi, oppure no, altrimenti -ha minacciato ancora una volta - chi si è visto si è visto». Quello dei Trasporti, ha ribadito, è un ministero complesso, che abbraccia un campo di interventi infinito, dalla portualità alle autostrade: «questo significa che da cinque mesi mezza Italia rimane appannaggio di una sola forza politica e questo perchè siamo dentro uno scontro politico tra noi e il Pdl che mi auguro venga presto risolto, perchè il mio interlocutore non è Lupi (che, ha ironizzato, assomiglia alla figlia di Fantozzi, ndr) visto che da un punto di vista formale le responsabilità del vice ministro le definisce il presidente del Consiglio. Sono certo - ha poi continuato - che una volta liberatosi dagli impegni straordinari sul piano internazionale, Letta metterà mano a questa vicenda che rischia di diventare ridicola e che più che come il Governo del fare, ci sta facendo passare come il Governo del fare finta». De Luca ha auspicato il “modello Catricalà”: «Il Pdl si è difeso bene, cerchiamo di fare lo stesso, non dico di più», ha tuonato, incassando subito la solidarietà di Boccia: «Sarò al fianco del viceministro, pretendendo da Epifani e poi dal presidente del Consiglio, che questa vicenda venga chiusa una volta e per tutte». L’affondo di De Luca si è poi rivolto alla mancata nomina del presidente dell’Autorità portuale di Napoli: «Rischiamo di perdere 250 milioni di euro di fondi europei perchè non c’è, da cinque mesi, un vertice e la responsabilità è del ministro e del presidente della Regione Campania. Lo sapete il perchè? Perchè bisogna nominare presidente dell’Autorità portuale un autorevole esponente parlamentare del Pdl, perchè poi si dimetta per far subentrare al Senato un sindaco di un Comune della Campania che è amico di Cosentino e Cesaro. Io dico basta con questa manfrina se vogliamo rilanciare l’Italia». Violenti anche i toni adoperati nei confronti di scelte reputate propagandistiche e poco responsabili, nel solco della sempre contestata politica politicante: «Abbiamo venduto come cancellazione dell’Imu la più grande palla politica degli ultimi anni. Non abbiamo cancellato nulla», ha incalzato, sottolineando come si sia arrivati al ridicolo, tassando perfino chi ha sottoscritto una polizza vita ed andando ad operare tagli sempre più drastici nei confronti di un argomento che gli è sempre stato a cuore: la sicurezza: «Non ci sono uomini e mezzi, nel Sud, se non lo sapete, le aree urbane sono ridotte ad una jungla dopo le nove di sera». E al termine un confronto serratissimo tra i sistemi delle portualità mondiali, l’appello a rimboccarsi le maniche, affinchè l’Italia eviti di fare altri passi indietro.(b.c.)

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