Del Vecchio spara a zero «Ero diventato scomodo»

L’ex vicesindaco contro Marco Galdi: «Un poverino che era ossessionato da me» Barbuti nel mirino. Il primo cittadino: «Le affermazioni si commentano da sole»

«La classe dirigente di Cava è allo sbando». E poi: «Viviamo una deriva morale, consequenziale anche ai diversi filoni di inchiesta della magistratura, che colpisce il cuore delle istituzioni».

Il vicesindaco uscente Giovanni Del Vecchio, nella conferenza di ieri che ha intitolato eloquentemente “La città deve sapere”, ha sparato a zero contro tutto e tutti. A qualche giorno dalla presentazione della nuova giunta, che ha ufficializzato la sua defenestrazione, Del Vecchio ha effettuato una radiografia del sistema di potere a Palazzo di Città, facendo una disamina delle condizioni che hanno portato sia al conferimento del suo incarico nello scorso aprile che alla sua deposizione. Ne è emerso un quadro sconfortante. Il vicesindaco ha lasciato intuire che, eccezion fatta per gli Indipendenti che lo hanno supportato, ognuno a suo modo, molti hanno cospirato per allontanarlo dal Comune.

Critiche, inoltre, sono state mosse al consigliere Enrico Polichetti ed al presidente del Consiglio Antonio Barbuti, etichettati come giocolieri politici. «Tanti sono stati coloro che non hanno gradito la mia nomina – ha ricordato Del Vecchio - In particolare Barbuti, perché intralciavo il suo percorso politico finalizzato ad una sua candidatura a sindaco, ed il consigliere Marco Senatore».

«Ma con il passare dei mesi - ha aggiunto - io diventavo sempre più scomodo forse anche al sindaco, ad alcuni consiglieri di maggioranza, a qualche dirigente e a diversi dipendenti comunali perché avevo una marcia in più e non facevo politica clientelare». Poi l’attacco frontale. «Al sindaco ero diventato scomodo perché il poverino non riusciva a frenare il mio entusiasmo, il mio modo di essere, la mia voglia di dare agli altri. Ero diventato la sua ossessione e più passava il tempo e più la sua insofferenza aumentava». E ancora: «Il sindaco ha dimostrato di non avere personalità».

A seguire Del Vecchio ha sparato a raffica su Barbuti, «che ha svolto il suo ruolo in maniera parziale»; su «alcuni consiglieri del gruppo dei Responsabili che hanno lavorato sottotraccia contro di me» e soprattutto su «due consiglieri, vicinissimi al sindaco, che hanno messo zizzania per gelosia».

Ma ce n’è per tutti. Sotto accusa anche il segretario Fdi Fabio Siani e il «presidente di una nostra società che ingeriva nella vita politica». Infine l’attacco a Fdi che ha criticato, fino a qualche settimana fa, l’operato di Galdi.

E allo stesso sindaco che, per tenerlo buono, gli avrebbe fatto «una proposta che per dignità non ho accettato». Forse la nomina in giunta di una persona vicina a Del Vecchio.

Alla notizia delle affermazioni dell’ex vicesindaco Galdi si è chiuso a riccio. «Le sue affermazioni si commentano da sole», ha detto.

Alfonsina Caputano

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