Degrado, topi, incuria Vivere alla Maddalena ormai è un inferno

Sale la protesta nei prefabbricati per le condizioni precarie «I container abbandonati sono un bivacco per senzatetto»

Sporcizia, topi, incuria ed ancora amianto. Dopo il caso dei prefabbricati della Ginestra, una situazione analoga si registra nella zona Maddalena- Rotolo dove risiedono ancora 20 famiglie che pongono l'accento sullo stato in cui il sito versa, in cui decoro e dignità umana vengono mortificati quotidianamente.

In tale sito, infatti, esistono alcuni prefabbricati pesanti che appartenevano a famiglie a cui sono stati assegnati gli appartamenti, e che sono stati però solo parzialmente smantellati per evitare che venissero occupati.

La distruzione totale non è possibile, in quanto l'amianto presente in tali strutture impone delle pratiche particolari da rispettare nella demolizione per evitare danni alla salute di chi abita nelle zone limitrofe e soprattutto tale demolizione va fatta da ditte specializzate. Ci vogliono insomma tempo e soldi.

«L'usura di tali prefabbricati determina comunque uno sfaldamento costante dei muri e dei tetti che contengono amianto, situazione al pari nociva per la salute. In tali appartamenti - raccontano i residenti - non sono state chiuse le colonne fecali e questa situazione in aggiunta alla vicinanza dell'Hotel Due Torri, oramai anche questo in degrado ed abbandono totale, determina un proliferare di topi e scarafaggi, non proprio ospiti graditi».

La condizione diventa ancora più precaria in quanto nonostante siano parzialmente distrutti, in tali appartamenti complici la presenza di bagni e di un tetto, si riparano per la notte barboni ed extracomunitari che occupano e fanno propri tali siti seppur per tempi brevi, creando ulteriori disagi.

«Manca qualsiasi tipo di pulizia del sito- afferma Antonella Rispoli, una residente- proliferano erbacce, immondizia, alle volte anche rifiuti pesanti abbandonati nelle strade di collegamento dei container. La situazione, per me già difficile, in quanto mio marito è sulla sedia a rotelle e quindi portatore di handicap al 100%, dichiarato soggetto apatico, diventa ancor più intollerabile perché nel mio caso personale io sono stata esclusa per errore burocratico dalle graduatorie, per cui non ho alcuna speranza di avere un appartamento a breve».

Se la signora Rispoli ha tali aspettative negative, non sono più ottimisti gli altri che, comunque, vedono lontano il giorno in cui avranno quattro mura ed un tetto dove abitare che possa essere chiamata veramente casa.

Inna Della Corte

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