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Degrado al Parco della Legalità La protesta dei comitati

EBOLI. In seguito alla chiusura del “Parco della Legalità” al rione Pescara, molti residenti esprimono incredulità nel vedere un parco (l’unico in città) inaugurato pochi anni fa eppure chiuso da...

EBOLI. In seguito alla chiusura del “Parco della Legalità” al rione Pescara, molti residenti esprimono incredulità nel vedere un parco (l’unico in città) inaugurato pochi anni fa eppure chiuso da oltre un anno senza spiegazioni ufficiali. Non solo l’area è del tutto inaccessibile, ma è anche abbandonata, con i campetti distrutti, l’erba incolta che è diventata addirittura più alta delle recinzioni e un piccolo anfiteatro all’interno che potrebbe essere sfruttato in ben altro modo e che però è lì a subire l’avanzare del tempo e del degrado.
Complice anche l’ordinanza emanata qualche giorno fa dell’amministrazione comunale ebolitana, che vieta di lasciare luoghi abbandonati e degradati in città per evitare problemi d’igiene pubblica, è intervenuto su questa situazione il presidente del Comitato per la salute pubblica del cittadino della Valle del Sele, Rosa Adelizzi: «Non esistono scuse per un abbandono del genere, un parco che potrebbe dare tanto al quartiere e alla città intera, una struttura che con l’arrivo dell’estate sarebbe perfetto per accogliere bambini e non solo. Ho parlato con il sindaco Cariello – continua Adelizzi – e mi ha confermato che farà il possibile per avere chiarimenti da chi dovrebbe occuparsi di questo parco».
Allo stesso modo, in attesa di avere riposte da chi dovrebbe occuparsi del parco della legalità, ha parlato della situazione anche il presidente del Comitato di quartiere del Rione Pescara, Francesco Moraniello, che ha vissuto l’odissea della struttura sin dall’inizio: «Ci fu l’inaugurazione nel 2014 e nonostante io in primis ed altri residenti ci siamo adoperati e proposti per dare una mano nel mantenimento e la pulizia del parco, hanno preferito tenerci fuori. Non ne ho mai capito il motivo – continua Moraniello – si parlava di creare nuovi comitati per la gestione del parco, ma alla fine parlano i fatti e i risultati sono gli occhi di tutti».
Filippo Folliero
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