Declassata la Campania «Azioni contro Moody’s»

L’agenzia internazionale ha abbassato di un gradino la valutazione sulla regione Caldoro: «No a penalizzazioni, tuteleremo i cittadini». Ma Cozzolino (Pd) accusa

NAPOLI. una nuova tegola si abbatte sulla Regione. L’agenzia internazionale Moody’s ha infatti tagliato il rating della Campania e di altre tre regioni italiane, abbassando di un gradino, a “Ba1” da “Baa3”, la propria valutazione su Campania, Piemonte e Sicilia e di due gradini, a “Ba2” da “Baa3” sul Lazio. Ma la Regione Campania non ci sta, tanto che «ha già avviato tutte le opportune azioni avverso le valutazioni» di Moody’s, fanno sapere a stretto giro dalla giunta regionale. E, qualche ora dopo, è lo stesso governatore Stefano Caldoro ha esprimere tutto il suo disappunto sul blog.

«A difesa e a tutela dei cittadini e delle imprese della Campania, la Regione ha deciso di avviare una forte azione contro questa decisione in tutte le sedi avviando le procedure», ribadisce il presidente. Che spiega: il declassamento da parte di Moody’s è stato deciso «prima di aver contratto il debito e questo lo riteniamo un condizionamento eccessivo da parte del mercato». «Ma quale debito paghiamo? La stessa società di rating dice che “le quattro regioni hanno una situazione storica di debiti alle spalle, di reddito più basso e più disoccupazione”. Tutte queste situazioni storiche finiscono con il penalizzarci. E perché veniamo penalizzati? – si chiede Caldoro - Perché vogliamo pagare il debito commerciale, cioè le imprese che non vengono pagate da anni. Cosa viene contestato dal mercato? Che questa azione virtuosa, utile, che è pagare il debito che hai, diviene impossibile perché, ci viene detto, la vostra situazione non ve lo permette. Ora se è vero o no, lo discuteremo nelle sedi opportune. Ma la cosa strana - sottolinea Caldoro - è che il declassamento ci viene contestato prima di aver contratto debito e questo lo riteniamo un condizionamento eccessivo da parte del mercato».

Da Moody’s, in verità, arriva però anche qualche riconoscimento all’azione svolta per migliroare i conti. «Ci fa piacere - osserva ancora Caldoro - che la stessa società di rating, almeno per la Campania, ha detto che c’è stato un sensibile miglioramento dei conti, sia per quanto concerne il bilancio ordinario, sia un miglioramento molto forte del debito sanitario, e che c’è stata in questi anni un’azione virtuosa».

Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro, sposa in pieno la tesi del governatore e indica possibili vie d’uscita: «Occorre che la questione Campania diventi tema nazionale. C’è bisogno di azioni concrete per i nostri giovani, abbiamo messo in campo politiche che sono funzionali a ridurre la disoccupazione, ci confrontiamo ogni giorno con le categorie professionali. Vogliamo dare garanzie e tempi rapidi a chi ha intenzione di avviare un’attività».

Bacchettate arrivano invece da dal capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Andrea Cozzolino. «I dati della Ragioneria Generale dello Stato confermano che la Campania è la peggiore tra le Regioni del Sud nell'utilizzo dei fondi europei. Se ne sono accorti ormai tutti, meno che la Giunta regionale, che continua ad autocelebrarsi comunicando risultati nella realtà inesistenti», accusa Cozzolino. Che aggiunge: «Una parte considerevole del Por 2007-2013, pari a circa 2 miliardi, è ormai di fatto già disimpegnata. Per non perdere tutto, occorre cambiare radicalmente. E non c’è un attimo da perdere».

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