l’incidente mortale IN VIA NAPOLI

Deciso il rito immediato per il barista di San Marzano

Affronterà il processo il prossimo 24 aprile con il rito immediato, come deciso dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore il barista trentunenne di San Marzano, Biagio Annunziata, che lavora in un...

Affronterà il processo il prossimo 24 aprile con il rito immediato, come deciso dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore il barista trentunenne di San Marzano, Biagio Annunziata, che lavora in un locale di Nocera Inferiore. Lo scorso 15 novembre fu arrestato in flagranza di reato subito dopo l’incidente stradale costato la vita al fabbro in pensione Giuseppe De Prisco, 74 anni, e con danni gravissimi per il figlio cinquantenne Giovanni, detto Gianni, e lesioni per una donna quarantasettenne e a due carabinieri del nucleo radiomobile di Nocera Inferiore.

Annunziata, che ha piccoli precedenti penali, risponde di omicidio stradale, per aver guidato in stato di ebbrezza travolgendo un gruppo di persone accorse nei pressi di un precedente incidente, e di lesioni personali gravi plurime. L’episodio avvenne alle tre di notte:la Lancia Y condotta da Annunziata, che guidava in stato di alterazione, in via Napoli piombò su due auto ferme e su un gruppetto di persone che stava prestando soccorso ai convolti in un precedente incidente. L’impatto fu violentissimo e non lasciò scampo a De Prisco, il quale, svegliato dal rumore del primo scontro, erasceso in strada insieme al figlio.

Il barista marzanese, difeso di fiducia dall’avvocato Vincenzo Calabrese, fu sottoposto agli arresti domiciliari, dopo il test alcolemico rilevato in ospedale e la conferma della restrizione dopo la convalida. Il sostituto procuratore titolare delle indagini dispose la conclusione della fase preliminare d’inchiesta sulla base di più accertamenti tecnico-peritali svolti sul posto, con la contestuale richiesta di processo con rito immediato accolta dal gip. L’indagato risultò positivo all’alcol test con un tasso pari a 2,3 grammi per litro, rispetto a un massimo consentito per la guida di 0,5., con la contestazione di omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza, con le lesioni gravi cagionate ad altre tre persone coinvolte dalla carambola.

In precedenza il ragazzo, per il suo precedente giudiziario era stato sottoposto a un affido in prova da discutere, ma saltato nel dicembre successivo, con le indagini coordinate finora dal sostituto procuratore Roberto Lenza. Davanti al giudice Alfonso Scermino, Annunziata, una volta arrestato, si difese spiegando di aver dimenticato quei momenti e di ricordare soltanto di aver bevuto.

Alfonso T. Guerritore

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