IL FATTO

Decesso Mandia, denunciato il college

I familiari del 17enne morto suicida negli Stati Uniti hanno presentato un esposto contro i vertici della Ef Academy

BATTIPAGLIA - Svolta sulla morte di Claudio Mandia, lo studente di Battipaglia suicidatosi il 17 febbraio scorso in una stanza della Ef Academy di New York nella quale era stato tenuto in isolamento per tre giorni come punizione per aver copiato un compito di matematica.

I genitori del 17enne, Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto , in questi mesi hanno cominciato a indagare su quanto accaduto affidandosi ad avvocati e strutture private e ora, come rivela il Corriere della Sera , hanno presentato, attraverso l’avvocato George Bochetto , una denuncia civile alla Corte Suprema dello Stato di New York accusando la scuola di comportamento inumano e gravissime negligenze. Pur sapendo che il ragazzo era disperato e minacciava di suicidarsi, l’hanno tenuto in isolamento assoluto per quattro giorni lasciandogli i pasti fuori dalla porta e non prendendo alcuna precauzione nonostante l’istituto avesse sperimentato in precedenza tentativi di suicidio e nonostante il personale dell’Academy avesse ricevuto un’istruzione specifica per la prevenzione di questi episodi.

La denuncia chiama in causa il direttore dell’Istituto, Vladimir Kuskovski , il dean Wayne Walton e la psicologa Chelsea Lovece . Quest’ultima aveva più volte incontrato il 17enne di Battipaglia per le sue difficoltà ambientali e mentali. Numerose, infatti, furono le richieste di mental health treatment di cui i genitori non furono mai informati.

I nove capi d’imputazione per i quali viene chiesta la condanna della Ef Academy vanno da wrongful death , cioè morte procurata dai comportamenti dell’Istituto, alla detenzione abusiva alla negligenza nella gestione di vari aspetti della vita accademica e, soprattutto, dei trattamenti disciplinari, fino alle sofferenze psicologiche consapevolmente inflitte, ai maltrattamenti e all’abuso di minori. Nel documento legale, tutto il caso, dal tentativo di suicidio un anno prima di un altro studente italiano che si tagliò i polsi, scoperto e salvato proprio da Mandia e da un membro dello staff della Academy, alle drammatiche ultime ore di vita nelle quali il ragazzo di Battipaglia chiedeva aiuto via email, era addirittura malnutrito perché alcuni pasti non gli erano stati serviti, fino alla breve visita di alcuni compagni, autorizzati a vederlo per un ultimo saluto prima della sua partenza, prevista per il giorno dopo. I ragazzi si accorsero che il giovane aveva segni di ferite e di legamenti attorno al collo, ma lui disse che era caduto nella doccia. Nemmeno questi segnali misero in allarme la scuola. Che scoprì il suicidio solo quando Martina Mandia, la sorella minore di Claudio e anche lei allieva della Ef Academy, si insospettì per la mancata risposta ai suoi messaggi.