Salerno

Decennale della “Yasmina” La città si fermò per una nave

Nel febbraio del 2003 il cargo proveniente della Cina si arenò sulla spaggia di Torrione che diventò meta di migliaia di persone

Nave Yasmina dieci anni dopo. Era il 4 febbraio del 2003 quando il cargo - che proveniva dalla Cina, batteva bandiera caraibica e portava il nome di un fiore orientale (il gelsomino) - si incagliò nelle acque di Salerno, all’altezza del lungomare di Torrione. Le condizioni meteo erano pessime: vento, pioggia e mare forza nove, visibilità ridotta e difficoltà a tenere la rotta per tutte le imbarcazioni. Il comandante si era posizionato nella rada di Salerno, in attesa di ricevere il via libera per entrare nel porto, quando i marosi hanno trascinato la nave fino a riva, incagliandola nei fondali bassi e sabbiosi del nostro litorale.

Dall’altro di via dei Renzi, nel rione Canalone, l’immagine guardando verso il golfo in direzione sud era impressionante: sembrava che la nave lambisse le case, con la chiglia proiettata fin quasi alla palazzata. Agli inizi sembrava una semplice disavventura di mare, come ce ne sono tante, ma quello della “Yasmina Kingstown” divenne un vero e proprio caso, con un rapporto di amore-odio con la città di Salerno durato sette lunghi mesi.

L’apoteosi si ebbe nell’estate del 2003, quando la gente poteva fare il bagno con vista sul cargo, un po’ come avviene oggi all’isola del Giglio. I primi ripetuti tentativi di disincagliare lo scafo fallirono miseramente ed il molti cominciarono a dubitare della sua rimozione in tempi brevi. Così fu. La Yasmina fu rimossa dalle sabbie sottomarine il 24 luglio, per poi restare un altro mese e mezzo sotto sequestro nel vicino porto commerciale. Lasciò Salerno definitivamente soltanto il 15 settembre del 2003.

In mezzo ci fu un fenomeno unico che polarizzò le più diverse attenzioni verso quel breve tratto di costa, invaso da un così singolare intruso: passeggiate, gente assiepata con fotocamere e telefonini, eco mediatica di rilievo nazionale assicurata da reportage e servizi tg, mostre d’arte, postcards realizzate per l’occasione e dibattiti e persino una lezione all’Università di Salerno, coordinata da Rino Mele. Pare che l’epopea del mercantile abbia ispirato anche una canzone folk, mentre la pagina Facebook in occasione del decennale conta 1.889 “mi piace” e quasi tutti i post sono accomunati da una sorta di velata nostalgia.