De Mita, c’è sempre Renzi nel mirino 

«Responsabile di una legge elettorale orribile». L’anziano leader “salva” Grillo

NAPOLI. Hanno lo sguardo lungo della politica di una volta, e danno appuntamento al 5 marzo, day after elettorale. Quando «dovremo metterci a tessere, con l’intelligenza dei democristiani, per ritrovare una pacificazione» annuncia Giuseppe De Mita, candidato in Irpinia, in un incontro a Napoli. Non ci sono solo le larghe intese nell’agenda di Civica Popolare, listone centrista che nel simbolo porta il nome del ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Ma ha in Ciriaco De Mita il nume tutelare. «Subito dopo il 4 marzo, a prescindere dal risultato, che pure non credo sarà deludente - proclama Lorenzo Dellai, ricandidato nel suo Trentino - occorre un Concilio dei veri popolari. E Ciriaco De Mita, con l’autorevolezza della sua storia e il distacco dalle contingenze che gli deriva dall’età, può essere tra i pochi che possono convocarlo». Il patriarca di Nusco interrompe: «Mi vuoi fare Papa?». Sì, l’ambizione è sempre quella di rifare la Democrazia Cristiana. E tra tutti si staglia ancora lui. «Noi dobbiamo ripensare la grande storia della Dc - spiega De Mita sr - a patto che chi prende l’iniziativa abbia l’umiltà di raccogliere e non di comandare». E “Tornano i popolari” si chiama la convention per battezzare i moderati alleati col Pd. Ma in sala partono stilettate a Renzi. «La mia idea era applicare la legge elettorale orribile che è stata fatta con 2 fronti - dice l’anziano leader -: i democratici e i non democratici rappresentati dalla decadenza di Forza Italia. La condizione non si è realizzata perché il massimo responsabile di questa situazione era il segretario del Pd». Tra citazioni erudite e nostalgie da prima repubblica, volano bacchettate ovunque. Il senatore Lucio D’Ubaldo è il più preoccupato, paragona i grillini ai futuristi del ’19 che «volevano abolire il Senato». A tentare l’approdo nell’era digitale è Dellai: «Alla macchina della democrazia rappresentativa, ogni giorno più inceppata, serve il software della cultura popolare. La destra e il M5S sono parte del problema, non la soluzione». Ma frena Ciriaco De Mita, ecumenico come un vero pontefice laico: «Fino a quando c’è stato Grillo, i 5 stelle esprimevano una difficoltà, e a chi esprime una difficoltà la politica deve rispondere». La risposta? L’ennesimo rassemblement scudocrociato. «Io partecipo - chiarisce l’ex premier Dc - anche se è vero che ho 90 anni e li dimostro. Per le gambe, non per la testa».
Gianmaria Roberti
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