il processo al clan giffoni 

De Maio sentito per cinque ore Ricostruiti gli affari dei clan

BELLIZZI. Ha parlato per oltre cinque ore l’ex boss Sabino De Maio, ascoltato ieri nell’aula bunker per il rito abbreviato sugli affari del clan Giffoni. Davanti al giudice dell’udienza preliminare...

BELLIZZI. Ha parlato per oltre cinque ore l’ex boss Sabino De Maio, ascoltato ieri nell’aula bunker per il rito abbreviato sugli affari del clan Giffoni. Davanti al giudice dell’udienza preliminare Vincenzo Pellegrino, il collaboratore di giustizia ha ricostruito episodi e protagonisti, confermando l’impianto accusatorio della Procura che ha chiesto il rinvio a giudizio di settanta persone.
Tra gli imputati c’è Biagio Giffoni, riferimento del gruppo “Sistema” che secondo gli inquirenti si era federato con quello dei Pecoraro stringendo accordi con i gemelli Enrico e Sergio Bisogni, al vertice di un sodalizio guidato insieme a Roberto Benicchi. De Maio ha confermato che quest’ultimo si sarebbe occupato dello spaccio: «La droga veniva ritirata a Scafati, portata a Bellizzi in un negozio per essere confezionata e poi affidata a Benicchi» ha ricostruito. Si è poi soffermato su alcune estorsioni, sia a commercianti che sul cantiere della Salerno-Reggio Calabria, e ha parlato degli avvicendamenti alla guida del clan.
L’udienza è stata aggiornata a fine settembre, quando la Procura formulerà le richieste di pena per gli imputati che hanno scelto l’abbreviato. (c.d.m.)
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