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De Maio al Patto, il Pd verso la scissione

La vicenda Patto dell’Agro rischia di diventare un terremoto per la maggioranza. La nomina a presidente di Paolo De Maio non ha solamente minato quel poco di solido che restava nel Pd, ma ha...

La vicenda Patto dell’Agro rischia di diventare un terremoto per la maggioranza.

La nomina a presidente di Paolo De Maio non ha solamente minato quel poco di solido che restava nel Pd, ma ha suscitato anche le ire di alcuni componenti della maggioranza cittadina. Certamente non accadrà nulla, essendo quasi a fine mandato.

Le ripercussioni potrebbero però esserci sugli accordi futuri. Durissimo il commento di Ilario Capaldo. Il capogruppo dell’Udeur parla di tradimento del programma elettorale. «In campagna elettorale – ha dichiarato Capaldo – abbiamo detto che saremmo usciti da Patto dell’Agro e Agro invest, in quanto strumenti fallimentari e indebitati fino al collo. La cosa più saggia, quindi, sarebbe stata smantellarli senza tentennamenti e giochi politici, tutti in casa Pd, e creare un nuovo soggetto dove il comune di Nocera Inferiore avesse potuto rimarcare e dare il giusto contributo. Purtroppo si è scelta un’altra strada. Ho condiviso e condividerò tutto di questa amministrazione, ma mai potrò tradire il mandato elettorale».

Anche se il cielo non è serenissimo, l’uscita del consigliere Udeur non era attesa. L’ex assessore alle politiche sociali in più occasioni, e pure in contesti diversi, aveva dimostrato fedeltà a Torquato. Una saetta lanciata poche ore prima del consiglio comunale sul Piano urbanistico comunale. Acque agitate anche tra i consiglieri del Partito democratico.

Massimo Petrosino, Guido Tafuro e Gianfranco Trotta hanno scritto in una nota congiunta: «La scelta di De Maio non è stata discussa nel gruppo consiliare né tantomeno nel partito. Riteniamo che tali percorsi vadano invece consumati anche all’interno del partito». (s.d’a.)

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