la polemica

De Luca: «Saviano inventa la camorra». La replica: «Stesso stile di Berlusconi»

Intervista dell'ex sindaco di Salerno a Panorama: «Ha grandi meriti ma un grande limite: sta innamorandosi del suo personaggio». Lo scrittore: «Mi fa tornare al tempo del centrodestra al governo, le stesse parole». De Luca bacchettato anche per le accuse alla Bindi da Gotor e Verini del Pd: «Meglio denunciare la mafia che l'Antimafia»

ROMA.«Leggere le dichiarazioni di Vincenzo De Luca su Panorama mi fa tornare indietro ai tempi del governo Berlusconi. Le stesse parole, lo stesso stile». Così Roberto Saviano replica all'ex sindaco di Salerno che lo aveva criticato in un'intervista al settimanale. De Luca aveva dichiarato: «Io credo che Saviano abbia :  e della sua immagine. In qualche momento sembra che abbia bisogno di inventarsela, la camorra, anche dove non c'è, altrimenti rimane disoccupato». «Non voglio soffermarmi a spiegare a De Luca cosa significa vivere sotto scorta», scrive oggi l'autore di Gomorra sul suo blog. «Mi limito a ricordargli che la camorra sta attanagliando la Campania, che Mafia Capitale ha scoperchiato un sistema che altrove avrebbe già fatto saltare l'intera classe dirigente del paese, che ci sono interi quartieri di Napoli che fanno da sfondo a racconti tratti dalle pagine delle inchieste in cui sono riportate le conversazioni raccolte con le intercettazioni telefoniche, non certo uscite dalla penna di un cinico scrittore di noir.  Anche le minacce di morte che ho ricevuto - dice ancora Saviano - sono scritte nero su bianco nella sentenza che ha condannato per mafia l'avvocato Michele Santonastaso e assolto i due boss di cui era difensore. Come è emerso dalla sentenza, contro me e altri fu lanciata una vera e propria chiamata alle armi».

Saviano ha concluso: «E poi mi spiace leggere nell'intervista a De Luca che un governatore invoca un "atto di rottura" per legittimare una breccia che lo salverebbe dall'applicazione della legge Severino. Un vero atto di rottura sarebbe stato lasciare fuori dalle liste i pregiudicati e pretendere dal governo di riportare la criminalità organizzata ai primi posti dell'agenda nazionale».

Sullo stesso tema e anche su quello della lista degli "impresentabili", è intervenuto anche il senatore del Pd, Miguel Gotor: «Dopo gli scomposti attacchi alla presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi dei giorni scorsi, le parole di Vincenzo De Luca, ancora una volta, suonano stonate e inopportune. Ora se la prende con lo scrittore Roberto Saviano e la sua coraggiosa azione di denuncia di Gomorra, utilizzando lo stile e gli argomenti propri dei "cosentiniani" che purtroppo sono stati determinanti nella sua elezione. Piuttosto che sostenere che "Saviano si inventa la Camorra, anche dove non c'è, per non rimanere disoccupato", sarebbe bene che il nuovo governatore della Campania rispettasse la legge Severino dimostrando con i fatti e non con le chiacchiere la necessità di tutelare un sacrosanto principio di legalità».

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In precedenza, sui contenuti dell'intervista di De Luca a Panorama si era espresso anche Walter Verini, capogruppo del Pd in commissione giustizia alla Camera, rispondendo ad una domanda di Radio Radicale: «Credo che tutti debbano riconoscere a Roberto Saviano un grande merito: i suoi libri, i suoi articoli, il suo coraggio civile hanno contribuito a colpire la camorra e i poteri criminali che infestano il Paese e la stessa Campania. Il suo impegno e le sue denunce hanno fatto sentire meno soli quei cittadini, quelle associazioni, quelle istituzioni e quella politica che si batte per la legalità. Per questo considero sbagliati nella sostanza, nel tono e nella forma gli attacchi che De Luca ha rivolto al giornalista-scrittore».

A Verini è stato chiesto anche un giudizio sulla querela di De Luca alla presidente dell'Antimafia Bindi. «Credo che la commissione Antimafia, nel pubblicare la lista, - ha risposto Verini - abbia rispettato il Codice votato all'unanimità. Che però ha un limite: non consente a quei candidati segnalati, in caso di pubblicazione nell'ultimo giorno di campagna elettorale, di difendersi, chiarire, replicare. Su questo punto si deve intervenire. Quanto alla querela, mi auguro che possa essere ritirata e confermo la mia opinione secondo la quale è meglio denunciare la mafia che l'Antimafia».

Infine, alla domanda sull'applicazione della Severino, il capogruppo Pd in commissione giustizia ha risposto: «Credo si debbano e si possano rispettare due princìpi: la legge e la volontà popolare. Consentire a De Luca, una volta insediato, di nominare un vice e una giunta (secondo quanto voluto dai cittadini con il voto) mi sembra giusto, anche per non paralizzare gli organi istituzionali e affrontare comunque i tanti problemi di quella regione. Come giusto è rispettare come per chiunque la legge Severino, che prevede la sospensione dopo l'insediamento, fermo restando il diritto di ricorrere poi al giudice ordinario».