De Luca: "Rischio infiltrazioni negli appalti"

Il sindaco lancia l’allarme camorra all’incontro con don Merola: "Se gli enti non pagano la gente è costretta a ricorrere all’usura. E poi ci sono capitali sporchi in giro"

SALERNO. «Il fatto che i Comuni siano in difficoltà e non paghino, sta costringendo la gente a ricorrere agli usurai e questo comporta la circolazione di capitali sporchi. Nei quartieri c’è un clima di tensione, di pesantezza sociale che è terreno fertile per la delinquenza». Secondo il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, si sta facendo strada un nuovo modo di fare criminalitá, che rappresenta il vero cancro sociale della cittá. E che rischia di infiltarsi negli appalti pubblici a causa dell’incapacitá amministrativa, che genera l’emergenza rifiuti «perché ruba, soprattutto nel ciclo dei trasporti e dello stoccaggio, mentre assistiamo alle incompatibilitá, al raddoppio degli incarichi, alle aste al massimo ribasso e alla preselezione delle offerte per i bandi di gara».

E’ un allarme quello lanciato ieri sera dal primo cittadino, nel corso della presentazione del libro di don Luigi Merola "Il cancro sociale: la camorra" (edito da Guida, euro 10), alla presenza del prete anticamorra di Napoli, presidente della fondazione "A voce r’è creature". «Questi - ha proseguito De Luca introducendo i lavori - sono comportamenti devianti che dobbiamo combattere».

Nelle parole del sindaco si leggono, tra le righe, i tre cavalli di battaglia con i quali sta portando avanti la sua campagna elettorale. L’incompatibilitá dell’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, il cumulo di incarichi del presidente della Provincia Edmondo Cirielli, e la gara d’appalto per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno.

A raccogliere le preoccupazioni di De Luca è il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, in primo piano nelle indagini per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. «E’ vero - gli risponde Greco - che qui non si spara più, che non si raccolgono morti per le strade. Ma non per questo possiamo stare tranquilli, perché qui la camorra è una realtá. Le condizioni sociali in cui viviamo sono gravissime, basta guardare le tante attivitá commerciali che, nonostante mantengano i nervi saldi, stanno cedendo. Il nostro futuro prossimo è senza speranze. I criminali di oggi - accusa - vengono fuori dalla cultura del Grande Fratello».

Anche per il procuratore generale di Salerno, Lucio Di Pietro, l’allarme del primo cittadino è fondato perché ci sono «intrecci perversi tra criminalitá organizzata, pubblica amministrazione e imprenditoria».

«Sono convinto che a Salerno - dice invece don Merola - più che a Napoli o a Caserta, ci sia la chemioterapia giusta per la camorra. Il sindaco De Luca è un grande uomo, che sente l’odore della gente, e sa dove c’è il pericolo. Ed è riuscito, a differenza di Napoli, a fare rete con le istituzioni e le associazioni». Il prete anticamorra, che a Salerno ha aperto una sede della sua Fondazione, svela anche il legame particolare con la nostra provincia - «A 13 anni - rivela - partecipai ad un campo a Sicignano degli Alburni: lì ebbi la mia vocazione» .

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