Infrastrutture

De Luca: «Puntiamo all’intesa con Gesac»

L’annuncio del governatore al “Boat show” al Marina d’Arechi. Obiettivo: far decollare l’aeroporto “Costa d’Amalfi”

Un patto con la Gesac, la società che gestisce Capodichino, per far decollare l’aeroporto di Salerno. A rivelare le trattative in corso è il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nel corso dell’inaugurazione del Boat show, il salone della nautica. «Il Costa d’Amalfi decollerà in sinergia con Capodichino – rimarca De Luca – in quanto stiamo concludendo un’intesa con la Gesac e con lo scalo napoletano». Del resto De Luca ritiene la struttura «strategica, decisiva e straordinaria». «Abbiamo finanziato – aggiunge – il prolungamento della metropolitana fino all’aeroporto, perché possiamo far nascere e crescere un polo turistico di valore mondiale, sfruttando anche l’intesa del Marina d’Arechi con Eccellenze campane per l’enogastronomia. Faccio fatica ad immaginare, in altre parti del mondo, un’integrazione dell’offerta turistica che tenga dentro questo panorama, questi servizi, queste infrastrutture, questa enogastronomia».
Per completare il puzzle, tuttavia, occorre terminare il percorso di trasformazione urbana della città, che sembrava essere stato messo un po’ più in disparte.«Salerno non è Napoli – tuona De Luca – dove nell’arco di 100 metri di strada, in via Duomo, c’è una concentrazione di beni artistici e storici. Noi non abbiamo questo patrimonio e, perciò, dobbiamo giocarci il futuro guardando alla modernità, risultando all’avanguardia nella trasformazione urbana e nell’architettura contemporanea. Questa è la nostra carta, anche se c’è ancora qualcuno che non l’ha capito. Senza questo segno distintivo Salerno non ha futuro».
E il Marina d’Arechi assurge ad emblema della metamorfosi urbanistica della città. «Ogni volta che vengo qui – sottolinea De Luca – ho la sensazione di un miracolo avvenuto, l’esempio di come la speranza possa diventare un fatto concreto. È stato un atto di grande coraggio di Agostino Gallozzi, un pezzo straordinario di riqualificazione del nostro territorio ma anche di costruzione di un destino produttivo della nostra città, in quanto è un tassello essenziale della città turistica». De Luca precisa, però, come il porto «debba essere completato», anche se «con qualche modifica rispetto al progetto originario». «Cercheremo di semplificarlo – promette il governatore – ma dobbiamo mantenere la caratteristica di opera di grande architettura contemporanea, con il segno e la firma di Santiago Calatrava, che è un elemento essenziale di valorizzazione di Marina d’Arechi e della città. Da qui s’ammira Capri e il centro storico, con il Crescent, che considero una delle opere d’architettura più belle al mondo, che sta prendendo corpo. Sono stati collocati i cristalli di 7 metri d’altezza, l’edificio si è alleggerito, quando si toglierà il cantiere intorno sarà un unico grande giardino fiorito. Perché quell’opera sarà collocata in mezzo ad una seconda villa comunale».
Dunque si deve ancora lavorare, partendo proprio dal restyling dell’area adiacente lo stadio Arerchi. «Stiamo valutando – spiega De Luca una proposta del Coni per completare il Palazzetto dello sport, trasformandolo in una vera e propria cittadella, con impianti che possono potenziare anche le attività turistiche del porto». Il porto turistico, assieme alla metropolitana, all’aeroporto e al porto commerciale rientra nel pacchetto infrastrutturale indispensabile per l’ulteriore sviluppo di Salerno. «Per il porto commerciale – chiarisce De Luca – abbiamo fatto un lavoro attento con il ministero per avere un gruppo dirigente, dell’Autorità di sistema, di qualità. Credo che, a brevissimo, sarà nominato il commissario, per avere una fase di transizione ancora più serena. Ma io, comunque, mi sento di poter dire che siamo estremamente fiduciosi». A far perdere il buonumore al governatore è il tempo trascorso per ottenere le autorizzazione per il dragaggio dei fondali. «Questa maledetta storia – puntualizza De Luca – è da manicomio. Non è possibile perdere 3 anni per togliere la sabbia da un porto. Sono cose che avvengono solo in Italia. Tuttavia, anche in questo caso, mese prima mese dopo, faremo i lavori e avremo la possibilità d’ospitare navi più grandi, ampliando pure la bocca del porto e prolungando il molo Manfredi, per consentire l’attracco di 2 o anche 3 navi da crociera contemporaneamente. E dobbiamo bruciare i tempi anche per completare le gallerie e per dotarci di un’area retro portuale, in modo tale da dare respiro al porto». Al taglio del nastro del Boat show anche il presidente nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, tesse le lodi del Marina d’Arechi. «Provo un senso di riconoscenza e gratitudine – precisa – per iniziative come questa. A Salerno c'è stata la fortuna che pubblico e privato si sono incontrati, facendo sistema, mettendo in gioco bellezza ed equilibrio. Salerno è una città che ha una sua identità culturale. E, Marina d'Arechi rappresenta uno dei tasselli principali di questo puzzle, assieme all'aeroporto. Sono grato a Gallozzi, anche come imprenditore, perché i clienti che vengono in città possono toccare con mano l'efficienza imprenditoriale salernitana».
Gaetano de Stefano
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