doppio incarico

De Luca non molla: «Nel Pd c’è gente che parla a capocchia»

Che sia stato un battibecco o una discussione dai toni pacati, quello che è certo è che al sindaco e viceministro Vincenzo De Luca non è andato giù il faccia a faccia con la collega di partito Pina...

Che sia stato un battibecco o una discussione dai toni pacati, quello che è certo è che al sindaco e viceministro Vincenzo De Luca non è andato giù il faccia a faccia con la collega di partito Pina Picierno, fresca di nomina nella segreteria nazionale con deleghe alla Legalità e al Sud. Il confronto avvenuto nel Transatlantico di Montecitorio mentre il governo si apprestava a ricevere la fiducia, verteva sulla opportunità che De Luca rinunciasse alla carica di viceministro. Una posizione che – come ha lasciato intendere la Picierno – sarebbe quella dello stesso neo eletto segretario, Matteo Renzi. «Lo ha detto anche lui, chiamalo...», avrebbe detto la giovane parlamentare al sindaco di Salerno. Che ieri, attraverso la trasmissione “S come Salerno”, trasmessa da Radio Alfa: ha replicato: «C’è gente nel Pd che non conosce la legge, non si legge le carte, parla a capocchia e si fa pubblicità col mio nome».

De Luca è tornato anche a parlare delle deleghe che ancora non ha ricevuto dal governo per poter espletare a pieno titolo la sua funzione di viceministro ed ha annunciato che nei prossimi giorni renderà note le sue scelte. Che lasci la poltrona di Roma o quella di Salerno, dipende appunto dalle attribuzioni che gli verranno conferite nell’abito del governo nazionale. E, ora che il premier Enrico Letta non ha più l’alibi degli impegni politici impellenti come quello della fiducia, potrebbe anche assumere una posizione chiara e definitiva sul caso. Non tanto perché incalzato dall’opposizione – più che esplicito, in proposito, l’intervento di ieri mattina alla Camera del deputato di 5 Stelle, Riccardo Nuti – quanto per questioni di equilibrio interno al suo partito, il Pd, dopo la scelta di De Luca di sostenere Renzi alle Primarie.

Il 30 dicembre, poi, la questione del doppio incarico sarà ridiscussa anche in consiglio comunale, alla luce della delibera dell’Antitrust sulla incompatibilità.

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