L'inchiesta

De Luca indagato per istigazione al voto di scambio

Il governatore della Campania nel mirino della Procura in relazione alle sollecitazioni fatte per il sì al referendum in un incontro con i sindaci alla vigilia della consultazione

NAPOLI. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è stato iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di istigazione al voto di scambio in relazione alle sollecitazioni fatte per il sì al referendum in un incontro con i sindaci alla vigilia della consultazione. Il passaggio del fascicolo dal modello 45 (fatti non costituenti reato) al modello 21 per l'ipotesi, appunto, di istigazione, viene spiegata dagli inquirenti con la necessità di svolgere alcuni interrogatori di persone informate sui fatti.

Nei prossimi giorni il pm Stefania Buda, titolare dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, interrogherà altri testimoni. Secondo quanto si è appreso il magistrato dovrebbe ascoltare in particolare esponenti del comitato per il Sì al referendum per la riforma costituzionale nonché gli organizzatori dell'incontro tra De Luca e i sindaci della Campania. Tra gli esponenti del comitato figurano anche Piero De Luca, figlio del governatore della Campania e Francesco Nicodemo. Il pm potrebbe interrogare anche alcuni sindaci che presero parte alla riunione. L'indagine potrebbe essere estesa anche ad altri analoghi incontri organizzati in diverse località della regione; non risulta tuttavia che esistano altre registrazioni di tali incontri diversamente da quello avvenuto a Napoli all'hotel Ramada.

"Quando hai la coscienza tranquilla si va avanti oppure qui moriamo di avvisi di garanzia mentre i cittadini non hanno neanche i servizi essenziali" ha detto il governatore Vincenzo De Luca all'inaugurazione di tre servizi operativi nell'Ospedale del Mare. De Luca, che non ha voluto commentare a margine l'indagine per voto di scambio nella quale è coinvolto, tuttavia riferendosi a Verdoliva, commissario per l'ultimazione della struttura, ha detto che è necessario "avere dirigenti che non hanno paura di mettere una firma, e che mettono in conto di ricevere un avviso di garanzia".