De Luca: il partito impari la lezione

Appello a Caldoro sui fondi Ue. E alla Iervolino: «Si dia una mossa»

Napoli. Ringrazia l’affetto della "sua" Salerno ma anche il calore di Napoli, dove la forbice con il vincitore Caldoro è ristretta a tre punti.Il giorno dopo lo spoglio, Vincenzo De Luca torna nel comitato elettorale di piazza Nicola Amore a Napoli. Ha sentito al telefono Bersani e Bassolino, e dal comitato lancia un monito al Pd, che deve «reimparare la lezione dei fatti». Il giudizio sul partito è severo. A chi gli parla del calo di consensi risponde che «il Partito Democratico ha preso quel che si meritava, niente di più niente di meno». E spiega: «Per lezione dei fatti intendo due cose.Essere capaci di proporre insieme grandi idealitá e grandissima concretezza operativa, capacitá di trasformare la realtá. In questo momento, mancano l’uno e l’altro carattere». E ancora:«Si scontano lacerazioni interne, a volte assolutamente demenziali, logiche correntizie che vanno spazzate via».

Sono le stesse correnti che hanno dilatato i tempi per la scelta del candidato presidente («sarebbe stato meglio partire prima») ma che immagina comunque ricompattate nel voto.«Credo che tutti abbiano messo in campo quello che potevano, il punto è che in alcune realtá le risorse erano davvero poche». Non dá valore al fatto che l’ala bassoliniana, espressione del governo regionale, abbia registrato il maggior numero di eletti.«Non mi pare ci siano dati sconvolgenti.Non c’è stato quel voto libero, che magari orientava gli incerti. Si è rimestato un po’ di materia interna, tutto qui, ma questo non serve a cambiare i dati elettorali». A tamburo battente arriva la precisazione del segretario regionale del Pd, Enzo Amendola: «Il partito, i suoi gruppi dirigenti e i suoi candidati si sono spesi anima e corpo per sostenere De Luca in campagna elettorale.Siamo sicuri che lui non voleva mettere in discussione questo sforzo. Nessuno nega ritardi e conflittualitá, che vengono dal passato. Siamo sicuri che De Luca ne è consapevole».

Di consapevolezza , il sindaco di Salerno ha per ora quella del risultato che, nonostante tutto, considera straordinario. Mette l’accento su Salerno («un affetto che mi ha commosso, testimonianza di un legame di sangue») e su Napoli, dove in alcuni quartieri ha persino vinto.«Mezza Napoli ha colto la nostra proposta di rinnovamento. E’ un risultato molto gratificante, come la vittoria nelle cittá di Avellino e Benevento». Un risultato che secondo alcuni lo proietta dritto alla corsa per sindaco di Napoli, anche se lui non ne parla e si limita a invitare la giunta Iervolino a un sussulto di vitalitá. «E’ assolutamente necessario darsi una mossa, non si può andare alle elezioni con un’amministrazione in narcosi.L’esito delle elezioni dipenderá dalla situazione nazionale e da quello che fará il governo locale ». La sconfitta di queste regionali la attribuisce essenzialmente agli stessi fattori: la tendenza nazionale favorevole al centrodestra e il peso degli errori locali.

«Ci sono state vicende - sottolinea - di cui abbiamo portato il peso in campagna elettorale».Adesso prevede che altri "pesi" attendano il vincitore Caldoro: «Non sono convinto che avrá libertá di azione.Si vedranno in maniera stringente i condizionamenti politici» avverte. Da capo dell’opposizione, chiede che il nuovo esecutivo regionale faccia come primo passo la riprogrammazione dei fondi europei.«Esprimo una preoccupazione fortissima per i ritardi che si sono accumulati. Utilizzare i fondi europei è la prioritá delle prioritá».

Tanto più che nel quadro nazionale rinviene il rischio di una «sostanziale rottura dell’unitá nazionale», un blocco di interessi del Nord che «renderá complicato il governo delle realtá meridionali.Un altro rischio lo segnala nell’Udc, luogo di «transumanza politica».«Vedrete - avverte - che non sará possibile pagare tutte le cambiale preelettorali».