angri verso il ballottaggio

De Luca divide gli elettori del centrosinistra

Malumori tra i seguaci di Ferraioli dopo il sostegno dato a Mauri: “Ha preso pure i nostri voti”

ANGRI. Come preannunciato, nessun confronto tra Pasquale Mauri e Cosimo Ferraioli, i due aspiranti sindaci di Angri, alla vigilia del ballottaggio. In piazza Doria, si è presentato soltanto Ferraioli, rimasto sul palco dalle 20,30 alle 22,30 nell’attesa, vana, di un arrivo di Mauri. Ma il sindaco non si è presentato dopo la “rottura” che si era consumata due giorni prima tra scambi di accuse, veleni e manifesti. Per stasera, invece, a conclusione di una campagna elettorale particolarmente tesa, sono previsti i comizi di chiusura: alle 20, toccherà a Pasquale Mauri in piazza Annunziata; alle 21,15 sarà la volta di Cosimo Ferraioli in piazza Doria.

Ieri, però, ha continuato a tenere banco in città la visita di mercoledì sera del neo presidente della Regione, Vincenzo De Luca, a sostegno del sindaco uscente. La volata lanciata a Mauri dal governatore ha provocato malumore nella coalizione e tra i sostenitori di Ferraioli. In effetti, come più volte evidenziato nel corso dela campagna elettorale, l’elettorato di centrosinistra è diviso tra Mauri, che ha nella sua coalizione anche il Partito democratico, e Ferraioli, a capo di alcuni movimenti civici, nei quali c’è larga rappresentanza di esponenti del centrosinistra. In sostanza, anche tanti elettori di Ferraioli hanno votato per De Luca alla Regione e per i “suoi” candidati al consiglio regionale. Inevitabile, quindi, il malcontento.

Il sindaco uscente, intanto, forte dell’appoggio di De Luca ha utilizzato le ultime ore della campagna elettorale evidenziando i vantaggi che Angri otterrebbe con la sua vittoria grazie al filo diretto con Regione e Provincia (sul palco, mercoledì sera, era presenta anche il presidente di Palazzo Sant’Agostino, Giuseppe Canfora). «Abbiamo avuto la conferma che la nostra città, seguendo la strada della continuità e stabilità – ha detto Mauri - riuscirà, con il sostegno del presidente De Luca, ad avere un ruolo da protagonista nell’accesso ai fondi regionali ed europei in modo da poter proseguire l’opera di riduzione delle tasse e la creazione di tante opportunità di lavoro con i progetti avviati».

Una tesi, questa, che lo sfidante Ferraioli, ha conetstato e smontato: «Ora ci vengono a parlare di filiera istituzionale perché, in caso di vittoria di Mauri, al Comune, alla Provincia e alla Regione ci sarà il P d - ha affermato Ferraioli - Quello stesso Pd che mi ha annullato la tessera di partito perché facevo opposizione a Mauri in consiglio comunale. La storiella della filiera è una presa in giro senza precedenti, perchè posso garantire che è vero esattamente il contrario: quando c’è un sindaco non appartenente al partito del consigliere o dall’assessore di turno gli si stendono tappeti rossi per cercare di costruire un rapporto politico».

Maria Paola Iovino

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