il caso

De Gregorio ora chiede perdono

Compravendita di parlamentari: le scuse dell’ex senatore a Prodi

NAPOLI. L’ex senatore e giornalista Sergio De Gregorio chiede perdono a Romano Prodi per aver fatto cadere nel 2008 il governo presieduto dal fondatore dell’Ulivo che si reggeva su una maggioranza assai esigua in Senato. Lo fa con una lettera di due fogli - della quale ha riferito in serata Sky Tg24 - precisando che chiede perdono come dovere morale da ottemperare per la decisione di essere passato dal Centrosinistra al Centrodestra. De Gregorio parla di «colossale errore» e annuncia che sta scrivendo un libro dal titolo «Operazione libertà».

De Gregorio si trova agli arresti domiciliari e, per il prossimo 27 giugno è fissata davanti al gup del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, l’udienza preliminare relativa all’inchiesta sulla presunta compravendita dei senatori. Gli imputati, per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio, sono oltre allo stesso De Gregorio, Silvio Berlusconi, e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. Ai tre la Procura della Repubblica di Napoli contesta, per fatti avvenuti nel 2006-2007, l’ipotesi di concorso in corruzione.

Secondo i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e il procuratore aggiunto Francesco Greco, che ha coordinato l’inchiesta, il leader del Pdl avrebbe versato una somma quantificata in tre milioni di euro, di cui parte in nero, a De Gregorio, che era stato eletto nelle liste dell’Italia dei Valori, perchè l’esponente politico passasse allo schieramento di centrodestra. Ciò allo scopo di provocare la caduta del governo Prodi. Nella vicenda il salernitano Lavitola avrebbe avuto un ruolo di intermediario. Lo stesso Lavitola è coinvolto anche nell’inchiesta suio fondi ottenuti da “L’Avanti”.

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